Pechino e la linea rossa delle nuove sanzioni ONU

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di Tommaso dal Passo COREA DEL SUD – Seul 28/09/2016. La Cina considera una linea rossa invalicabile le sanzioni che potrebbero avere un impatto sulla vita della popolazione della Corea del Nord.

In un forum tenutosi il 27 settembre presso il Sejong Institute, think tank di politica internazionale, riporta Yonhap, è stato affermato da uno dei ricercatori dell’istituto che questa analisi è basata su incontri e interviste fatte a Pechino con esperti del settore sulla scia del quinto test nucleare.

«La linea rossa per il governo cinese è che il regime nordcoreano non debba crollare e che la vita dei suoi abitanti non deve essere gravemente colpita», riprova Yonhap; questo dato si vada inserire nell’attuale discussione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su nuove sanzioni per Pyongyang.

Le nuove sanzioni andrebbe a colmare le lacune presenti nella risoluzione 2270 adottata dal Consiglio di sicurezza dell’ONU a marzo dopo il quarto test nucleare di gennaio. La 2270 ha delle clausole che consentirebbero a Pyongyang di generare comunque dei flussi finanziari; paesi come la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno sottolineato la necessità di affrontare tali lacune.

Stando ai risultati del Sejong Institute, la  Cina accetterà una nuova risoluzione, come quella di marzo, che azzeri principalmente le transazioni relative ai programmi nucleari del Nord.

Per quanto riguarda la ditta cinese, la Dandong Hongxiang Industrial Development Company Ltd, indagata congiuntamente da Cina e Stati Uniti per il suo presunto coinvolgimento in transazioni con la Corea del Nord, l’istituto afferma che Pechino non ha altra scelta, che unirsi all’indagine.