L’OSCE per la sicurezza in Caucaso

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SVIZZERA – Ginevra. 09/11/13. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), si propone di ripristinare la sua presenza in Georgia, a riferirlo il segretario generale Lamberto Zannier durante i colloqui a Ginevra il 5 e 6 novembre sulla sicurezza e la stabilità nel Caucaso. A darne notizia il Caucasian Knot.

L’OSCE si è ritirata dal territorio georgiano il 13 maggio 2009 quando la Russia ha bloccato l’estensione della missione OSCE in Georgia conclusasi il 30 di giugno. Adesso l’OSCE intende operare su territorio osseto. In Ossezia del Sud ci sono ancora da definire i confini dopo la guerra dell’agosto 2008. C’è da inquadrare il riconoscimento russo dell’indipendenza unilaterale di Abkhazia e Ossezia del sud. Non riconosciuta dalla Georgia. E proprio per cercare una soluzione a queste problematiche l’OSCE intende recarsi in quei territori con osservatori.

La Georgia ha rotto le relazioni diplomatiche con la Russia dopo l’agosto 2008, quando Mosca ha riconosciuto l’indipendenza di Abkhazia e Ossezia del sud. Per Tblisi l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud hanno occupato territori georgiani con l’aiuto russo.

«Ho intenzione di visitare la Georgia il prossimo anno e tra i punti all’ordine del giorno ci sarà il ritorno dell’OSCE in Georgia. Questo ci aiuterà ad attuare dei progetti nella regione in modo più efficace». Ha riferito Zannier, notando che la cooperazione attiva con le autorità georgiane è stata mantenuta. Questo round di incontri è il 25esimo, ma il primo dopo le elezioni presidenziali tenute in Georgia il 27 ottobre.

La Georgia ha detto di essere positiva sulla missione OSCE. A riferirlo l’inviato speciale del Primo Ministro della Georgia sulle relazioni con la Russia Zurab Abashidze, fonte Itar-Tass.

Ora si attendono i colloqui di Ginevra, che si svolgono regolarmente dopo la Guerra in Ossezia del Sud nel 2008, sulla base degli accordi raggiunti con la mediazione della UE, l’ONU e l’OSCE. A prendere parte ai negoziati  i rappresentanti di Ossezia del Sud e Abkhazia, Russia, Georgia, negli Stati Uniti, l’ONU, l’OSCE e l’Unione europea.
Secondo il Segretario generale dell’OSCE, il dibattito internazionale sul Caucaso «è l’unica strada da seguire per risolvere i problemi nel Caucaso». Tra le priorità delle riunioni la sicurezza nelle zone di confine, e di garantire la normale vita della popolazione locale su entrambi i lati del confine. I rappresentanti della Russia e dell’Ossezia del Sud hanno detto che il fallimento dei colloqui è dovuto alla posizione della Georgia.