Oil companies: cercasi innovazione tecnologica

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REGNO UNITO – Londra 09/09/2013. Il rapporto OPEC, redatto successivamente al World National Oil Companies Congress tenutosi lo scorso giugno a Londra, ha dettato le linee guida per lo sviluppo futuro dell’industria petrolifera e del gas.

Dal documento si evince che il settore degli idrocarburi, per essere sempre più evoluto e competitivo, necessita, in primo luogo, di ingenti investimenti in tecnologia e innovazione. Tali investimenti sono, ad oggi, appannaggio soprattutto delle compagnie petrolifere internazionali (IOCs). La Royal Dutch Shell, ad esempio, mediante il progetto gas naturale liquefatto galleggiante (FLNG) Prelude, al largo della costa nord-occidentale dell’Australia, ha rivoluzionato il modo in cui le disponibilità di gas naturale vengono sfruttate. L’impianto, infatti, permette di sbloccare nuove risorse di gas e contribuisce anche a evitare il notevole impatto ambientale derivante dalla costruzione e gestione di uno stabilimento a terra, compresa la posa di condotte e la realizzazione di ulteriori infrastrutture.

Sempre Shell, in collaborazione con Qatar Petroleum, ha realizzato, a Ras Laffan in Qatar, il Pearl GTL, ovvero il più grande impianto al mondo preposto alla conversione di gas naturale in altri idrocarburi liquidi. 

L’innovazione tecnologica, inoltre, serve a rendere l’intero comparto più sicuro, più veloce e più efficiente, come dimostra la Chevron, che nel proprio giacimento di Kern River, in California, ha incrementato il tasso di recupero nell’estrazione degli idrocarburi dal 10 al 70%. 

Ricerca e sviluppo, si legge nel rapporto, sono di fondamentale importanza al fine della cattura e dello stoccaggio del carbonio (CCS), o più precisamente dell’anidride carbonica (CO2) prodotta da grandi impianti di combustione. BP sta attualmente sviluppando progetti CCS in Australia e in Canada, mentre Statoil congiuntamente alla stessa BP e alla Sonatrach sta lavorando ad un programma di cattura e stoccaggio del carbonio ad In Salah in Algeria. Ciò, tuttavia, ancora non basta, poiché, fa sapere l’OPEC, servono ulteriori investimenti e un maggior numero di progetti su scala industriale, senza necessariamente dover attendere un nuovo quadro normativo. 

Un importante elemento di differenziazione tra IOCs e compagnie petrolifere nazionali (NOCs) è, tradizionalmente, rappresentato proprio dagli sforzi che le prime profondono nel cercare di innovare tecnologicamente l’industria petrolifera e del gas, allo scopo di ridurre i costi di estrazione e trasformazione degli idrocarburi e di soddisfare la domanda mondiale di energia, anche se sono tutt’altro che trascurabili le iniziative delle NOCs in alcune aree e settori specifici. La brasiliana Petrobas, ad esempio, è nota per l’impiego di strumentazioni avanzatissime nella ricerca di idrocarburi in acque ultraprofonde. È altresì vero che l’espansione internazionale e, conseguentemente, l’incremento del numero di partnership delle compagnie nazionali oltreconfine concorrono a ridurre il gap tuttora esistente tra queste ultime e le IOCs in ambito tecnologico. 

Il report riserva un ampio spazio anche a questioni relative alla trasparenza comunicativa e alla costruzione della fiducia da parte delle compagnie petrolifere nelle comunità interessate, direttamente o indirettamente, dagli investimenti e dalle operazioni di estrazione o lavorazione degli idrocarburi. Le stesse compagnie hanno bisogno di beneficiare le comunità in cui operano in termini di salute, istruzione, agricoltura, produzione di elettricità. A tal proposito, ENI ha fatto sapere che ha stanziato oltre 2 miliardi di dollari in progetti finalizzati alla generazione di energia nei Paesi ospiti, arrivando a produrre in Congo ed in Nigeria, rispettivamente, il 60% ed il 20% del totale dell’energia elettrica. ENI, ancora, ha manifestato l’importanza degli operatori locali per le proprie attività, avendo ampliato, nel corso degli ultimi dieci anni, del 60% il personale locale dipendente e di oltre il 500% il personale locale dirigente.

Le aziende petrolifere, pertanto, danno sempre maggior rilevanza al contesto in cui operano, agli stakeholders e si impegnano a comunicare tale attenzione in maniera sempre più trasparente ed efficace al fine di contribuire positivamente anche alla propria reputation.