Morti per inquinamento raddoppiate nel 2060

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FRANCIA – Parigi 12/06/2016. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo, Ocse, ha sottolineato in un rapporto pubblicato, e presente sul suo sito, il 9 giugno che i tassi di morte a causa di inquinamento atmosferico nel mondo raddoppierà o triplicherà entro il 2060 se i tassi di inquinamento sono rimasti elevati.

A livello globale, l’inquinamento atmosferico porterà ad un rallentamento pari al 1 per cento del Pil mondiale, o circa 2,6 trilioni di dollari su base annua, a causa del potenziale aumento dei costi dei farmaci e del calo della produzione agricola e dell’ondata di assenze per malattia. L’Ocse ha spiegato nel suo studio che le perdite economiche a causa dell’inquinamento atmosferico saranno diverse da una regione all’altra: le maggiori perdite economiche si svolgeranno in Caucasia con un calo del 3,1 per cento del Pil, seguita dalla Cina con un calo del 2,6 per cento, e da alcuni dei paesi ex sovietici, con un rallentamento che va tra il 2 per cento e 2,7 per cento e, infine, dalla Russia con un 1,7 per cento di diminuzione del Pil. L’organizzazione prevede che il numero totale di decessi dovuti all’inquinamento atmosferico entro il 2060 raggiungerà si attesterà tra i 6,162 e i 9,43 milioni di persone.