Nutrigenomica, la miglior medicina

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di Graziella Giangiulio STATI UNITI – Minnesota. 25/09/16. Secondo l’università del Minnesota cibi elaborati e dieta non vanno d’accordo ma bisognerebbe cominciare a ragionare in termini di cibo come medicina per stare bene.

Secondo l’università il peggiore nemico della bilancia è proprio quel mangiar tipico americano. E così croce rossa su: cibi dei supermercati, che con le loro belle confezioni, invitanti e buonissimi sono un vero e proprio assalto alla nostra salute.

Sì, perché spiegano sul sito dell’università, «la maggior parte delle sostanze nutritive naturali questi alimenti sono stati rimossi nel processo di raffinazione, e quindi abbiamo bisogno di ottenere quelle sostanze altrove». I due terzi delle calorie assunte dai cittadini americani provengono infatti da mais, soia, riso con l’aggiunta di farina.

Sostanzialmente si è giunti al paradosso che mentre si immettono sul mercato 17.000 prodotti nuovi all’anno, tutti in realtà mangiano meno varietà di cibi. Perché appunto i due terzi delle calorie arrivano solo da quattro alimenti: mais, soia, frumento e riso. E come se non bastasse il cibo che è prodotto dalla terra non è lo stesso di 20 anni fa. L’agricoltura intensiva e lo sfruttamento di tipo industriale, fertilizzanti, e altre sostanze chimiche hanno fatto sì che le sostanze nutritive di oggi sono meno di quelle prodotte dagli stessi alimenti di 20 anni fa. A massacrare ulteriormente il fisico ci pensa lo stress, il mangiare veloce, quello che costa meno, i precotti.

A cui vanno aggiunti colore artificiali, additivi, aromi, e grassi e dolcificanti chimicamente alterati. Insomma il cibo tipico made USA secondo l’università del Minnesota è un veleno piuttosto che una medicina. E proprio per questo l’università consiglia di cominciare a ragionare in termini di cibo come medicina. In che modo? Attraverso la nutrigenomica. Il progetto rientra nella sfera di progetti nati in seno al genoma umano. Ovvero, una volta consapevoli di quali sono i nostri geni e le nostre predisposizioni consiglia di assimilare cibi idonei: «i geni di per sé non creano la malattia.

Solo quando sono immersi in un ambiente pericoloso unico per l’individuo creano l’esito della malattia», la nutrigenomica esamina come gli alimenti differenti possono interagire con i geni specifici di modificare il rischio di malattie croniche più comuni come il diabete di tipo II, obesità, malattie cardiache, ictus e alcuni tipi di cancro. La nutrigenomica cerca inoltre di individuare le molecole nella dieta che influiscono sulla salute alterando l’espressione di geni. Non possiamo cambiare i nostri geni, ma possiamo cambiare l’ambiente che gli impatti come i nostri geni manifesto. Una componente importante di questo ambiente è il cibo.