Se Pyongyang si affacciasse in Siria?

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ITALIA – Roma 17/05/2015. Si potrebbero affacciare sullo scacchiere siriano dei mercenari nordcoreani? O meglio, potrebbe Pyongyang inviare il suo esercito “mercenario” a favore di Assad?

L’Esercito Popolare di Corea è una delle forze militari più grande in tutto il mondo, si pensa abbia più di 1 milione di uomini in servizio attivo. Dato l’isolamento in cui vive e visti gli alti costi di mantenimento e la scarsità di risorse economiche, Pyongyang potrebbe offrire al miglior offerente il suo grande esercito?
Consolo fornire consulenza militare e armamenti ma proprio dispiegar il suo esercito a sostegno di un alleato in forte bisogno, come la Siria?
Come sarebbe possibile, e avrebbe impatto sulla guerra civile siriana? In Siria oggi troviamo un po’ di tutto, possiamo dire: esercito siriano, Stato islamico, ribelli anti-governativi, aerei da guerra statunitensi, arabi e persino iraniani tutti nello stesso teatro.
Con la poca volontà occidentale di impegnarsi al suolo e Assad incapace di organizzare una propria robusta difesa, come potrebbe un dispiegamento di truppe e attrezzature della Corea del Nord alterare l’equilibrio di potere per Assad?
Dispiegando solo 50mila soldati e attrezzature collegate (carri armati, artiglieria etc), meno del solo 5 per cento della sua forza militare, secondo Nk news, con armi pesanti e attrezzature connesse potrebbe permettere al regime di Assad di combattere su più fronti e con molta probabilità vincere la guerra. La Corea del Nord potrebbe fornire la Siria con una vasta gamma di sistemi di artiglieria tra cui lanciarazzi multipli, cannoni semoventi, ecc, per non parlare di truppe addestrate per il loro funzionamento. Tutto ciò, prosegue la testata coreana, avrebbe un impatto significativo sulla guerra civile siriana e probabilmente contribuirebbe a far prevalere il regime di Assad; unico rischio l’innesco di una spirale di aiuti per i ribelli molto ampia e violenta rispetto a quella che c’è oggi. Numerosi sarebbero gli ostacoli per una presenza nordcoreana nello scenario siriano, lasciandola nei desiderata o nei sogni fantapolitici, troppe le difficoltà logistiche e inoltre l’eccessiva visibilità delle unità nordcoreane costituirebbe un boomerang per Damasco e Pyongyang, lasciando come via preferenziale il rifornimento di armi all’esercito di Assad visto anche che le truppe sufficientemente addestrate e quindi impiegabili in teatri esteri sono una minoranza rispetto al complesso. Oltre ciò potrebbe essere ipotizzabile la presenza dai piccole aliquote come istruttori o forze di supporto. L’aprirsi di nuovi scenari bellici in Yemen, Iraq, Libia, Repubblica Centrafricana e altre zone africane potrebbe creare molte opportunità di fare cassa per Pyongyang che potrebbe fornire in qualche modo armi, attrezzature e formazione.