Morto il papà dell’atomica nordcoreana

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COREA DEL NORD – Pyongyang 09/07/2014. La Corea del Nord ha annunciato il 9 luglio la morte del generale in pensione Jon Pyong-Ho, padre dei programmi missilistici, sia balistici che nucleari di Pyongyang e colpito da una serie di sanzioni internazionali.

Jon, ritiratosi dalla vita pubblica nel 2011, è morto di un attacco di cuore l’8 luglio a 88 anni, riporta l’agenzia Kcna. Secondo l’agenzia gli saranno concessi funerali di stato, e Kim Jong-un guiderà il comitato che organizzerà la cerimonia; per Kcna, Jon aveva «dedicato tutta la sua vita all’industria della difesa». Stretto consigliere di Kim Jong-il, Jon gestì direttamente il primo test nucleare della Corea del Nord nell’ottobre 2006. Secondo NK Leadership Watch, Jon ha supervisionato lo sviluppo di missili balistici a medio raggio nel 1990, e ne ha offerto i piani al Pakistan in cambio di informazioni sulla tecnologia relativa alle centrifughe a gas e sull’arricchimento dell’uranio. Nel 2008 e nel 2009 Jon ha supervisionato il secondo test missilistico nordcoreano a lungo raggio e il suo secondo test nucleare.
Secondo l’intelligence Usa, Jon è stato una figura chiave nel commercio internazionale di armi nordcoreano che ha interessato i componenti per il trasporto di missili a lungo raggio, reattori nucleari e armi convenzionali verso paesi come Iran, Siria e Myanmar. Nel corso degli anni, è stato individualmente soggetto a sanzioni imposte alla Corea del Nord da parte di Nazioni Unite, Stati Uniti e Unione europea. Nel suo “coccodrillo”, Kcna ha esaltato il «contributo speciale”» di Jon nel trasformare la Corea del Nord in un «produttore di satelliti e nell’avvio del processo nucleare nordcoreano». L’annuncio della sua morte è coincise con il test del lancio di due missili balistici a corto raggio nel Mar del Giappone.