NIGERIA. Sfratti forzati e terrorismo fanno esplodere la crisi abitativa 

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La Nigeria vive una crisi abitativa senza precedenti. Secondo le stime delle Nazioni Unite, entro il 2050 la popolazione della Nigeria dovrebbe raddoppiare, arrivando a circa 400 milioni di persone, il che la renderebbe la Nigeria la terza nazione più popolosa del mondo dopo India e Cina.

In questo contesto, in un paese in cui la maggior parte degli abitanti vive con meno di 2 dollari al giorno, nonostante la nazione abbia la più grande economia africana, ha affermato Leilani Farha, relatore speciale per il settore abitativo: «Il settore abitativo nigeriano è in piena crisi», ha detto Farha, «I programmi esistenti riusciranno a malapena ad affrontare il crescente bisogno di alloggi», riporta Defence Web.

Farha ha notato che l’ultimo censimento risale al 2006 e ha detto che mancano dati ufficiali che consentano al governo di sviluppare una politica abitativa efficace: «Gli insediamenti informali crescono dismisura con condizioni disumane, forse le più gravi che ho visto in tutto il mondo», ha detto Farha al termine di una visita di 10 giorni ad Abuja, l’hub commerciale sudoccidentale di Lagos e la città petrolifera meridionale di Port Harcourt.

La Nigeria nord-orientale ha vissuto nell’ultimo decennio l’insurrezione del gruppo militante islamista Boko Haram, poi Iswap, che ha costretto circa due milioni di persone a lasciare le loro case, aggravando la crisi immobiliare. La relatrice Onu ha criticato l’uso della forza da parte delle autorità governative statali e dei promotori immobiliari per sfrattare intere comunità.

Questa pratica viene spesso utilizzata nelle città, in particolare a Lagos, per rendere lo spazio per le abitazioni di lusso inaccessibile per la maggior parte della popolazione locale. Farha ha affermato che centinaia di migliaia di nigeriani, soprattutto donne e bambini, sono stati sfrattati dalle loro case negli ultimi anni da persone che hanno usato armi da fuoco, incendi dolosi e arresti arbitrari.

«Una moratoria a livello nazionale sugli sfratti forzati dovrebbe essere dichiarata dal governo federale, fino a quando non saranno messe in atto adeguate garanzie legali e procedurali per garantire che tutti gli sfratti siano conformi alla legge internazionale sui diritti umani», ha detto Farha nelle sue raccomandazioni con cui ha chiesto la creazione di una commissione nazionale d’inchiesta.

Le autorità nigeriane hanno già detto che le baraccopoli sono state demolite perché ospitano bande criminali, rendendole una minaccia per la sicurezza e violando le norme edilizie. Il governo statale di Lagos, che attira migliaia di persone in cerca di lavoro da tutta la Nigeria e dai paesi vicini, ha ripetutamente negato brutalità e violazioni delle leggi sui diritti umani.

Lucia Giannini