NIGERIA. Petrodollari per combattere Boko Haram

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I governatori della Nigeria hanno approvato la concessione di 1 miliardo di dollari dalle entrate in eccesso del settore petrolifero al governo centrale per aiutare a combattere Boko Haram. Il surplus delle riserve estere derivanti da eccedenze di proventi delle vendite di greggio attualmente ammonta a 2,3 miliardi di dollari, riporta Defence web

Il denaro servirà a coprire l’intera gamma di necessità che comprende l’acquisto di attrezzature, la formazione per il personale militare e la logistica; nel contempo, però, sono cresciute anche le paure per un aumento della corruzione già elevata nel paese. Le prossime elezioni nazionali presidenziali e governatoriali sono previste per febbraio e marzo 2019. Storicamente, la corsa alle elezioni ha visto crescere la corruzione e il furto di fondi pubblici e crescere le milizie politiche che contestano il voto.

L’insurrezione Boko Haram è giunta al suo nono anno: continuano gli attacchi mortali contro militari e civili e vaste aree sono fuori dal controllo del governo. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello ai donatori di 1,05 miliardi di dollari per finanziare gli aiuti umanitari nel nord-est nel 2017 e richiederanno altri 1,1 miliardi di dollari nel 2018.

La Nigeria, la più grande economia africana, è stata criticata internazionalmente per aver dedicato poca delle sue risorse proprie agli aiuti umanitari.

Le truppe sarebbero sotto-fornite e sottopagate, con armi, veicoli e altre attrezzature di base spesso in rovina o carenti. Il rilascio dei fondi è un ulteriore segno che il governo e i militari nigeriani stiano per cambiare la versione ufficiale secondo cui Boko Haram è stato sconfitto. L’attuale piano a lungo termine della Nigeria vede la creazione di città fortificate – guarnigioni, cedendo effettivamente la campagna a Boko Haram.

All’inizio di dicembre, la Nigeria ha sostituito il comandante militare della campagna contro Boko Haram, dopo solo sei mesi in carica. Fonti militari, citare da Reuters, hanno detto che la rimozione è arrivata dopo una serie di “imbarazzanti” attacchi da parte degli islamisti.

Luigi Medici