NIGERIA. Maxiprocesso contro Boko Haram

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Centinaia di persone sospettate di avere legami con Boko Haram sono sotto processo in un centro di detenzione nella Nigeria centrale, in una ripresa della più grande indagine legale del paese sulla ribellione militante islamista, riporta Reuters.

Più di 20.000 persone sono state uccise e due milioni di persone sono state costrette a fuggire nella Nigeria nordorientale, da quando Boko Haram ha iniziato un’insurrezione nel 2009 con l’obiettivo di creare uno Stato islamico.

Il ministero della Giustizia ha detto che i sospetti sono comparsi in tribunale aperto al pubblico, dopo che gruppi per i diritti umani hanno criticato le precedenti audizioni in cui più di 1.000 persone sono state processate in segreto.

Il 12 febbraio quattro giudici hanno presieduto il processo di diverse centinaia di persone accusate di legami con il gruppo, ha detto il ministero della Giustizia. «A differenza della prima fase, che è stata limitata, questa fase processuale viene aperta con la presenza di alcuni gruppi della società civile, comprese le organizzazioni per i diritti umani e i giornalisti invitati a seguire i lavori», si legge in un comunicato del Ministero.

Non ci sono però state notizie nell’immediato da parte di giornalisti o attivisti dei diritti che il Ministero ha dichiarato di aver invitato a partecipare. Il centro di detenzione di Kainji dista circa otto ore d’auto da Minna, la principale città dello stato del Niger, a circa tre ore d’auto da Abuja, lungo strade spesso percorse da bande di rapitori. 

Nel mese di ottobre 2017, il ministero della Giustizia ha detto che 45 sospetti accusati di legami con Boko Haram sono stati condannati e imprigionati. Altri 468 indagati sono stati liberati e 28 rinviati a giudizio ad Abuja o Minna. Gli altri procedimenti sono stati rinviati.

A dicembre 2017, i governatori della Nigeria hanno approvato la concessione di 1 miliardo di dollari, tratti dal surplus dalle entrate del settore petrolifero al governo centrale, per aiutare a combattere Boko Haram. Il surplus delle riserve estere derivanti da eccedenze di proventi delle vendite di greggio ammontava a 2,3 miliardi di dollari. 

Lucia Giannini