Nessun accordo per l’Antartico

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L’incontro governativo svoltosi in Australia non è riuscito a trovare un accordo sulle nuove arre marine protette antartiche. La decisione è stata rinviata al luglio 2013.

I gruppi ambientalisti hanno manifestato il loro disappunto sul mancato accordo relativo alla creazione di una rete di aree protette accusando Russia, Cina e Ucraina per il fallimento. La Commissione sulle risorse marine antartiche, Ccamlr (Conservation  of Antarctic Marine Living Resourcers, il cui logo è riprodotto a destra), incontratasi in Tasmania e composta da 24 governi e l’Ue, doveva studiare la creazione di aree protette per la fauna antartica minacciata dall’espansione delle aree di pesca che fanno delle zone vicine al Polo Sud ottimi bersagli. A essere minacciati sono soprattutto pinguini, foche e balene. La proposta di creare zone protette di 1,6 milioni di km2 a partire dal Mare di Ross era stata lanciata da Usa e Nuova Zelanda; a questa si era contrapposta la creazione di aree protette nell’Antartico dell’est per un totale di 1,9 milioni di km2 (circa 3 volte l’estensione della Francia). I gruppi ecologisti hanno poi creato una seriei di petizioni on  line sotto l’egida della Antarctic Ocean Alliance (Aoa); secondo i dati di questa associazione oltre un milione di persone appoggia l’idea della creazione di aree protette. La pressione dal basso, però, non è servita: nessun accordo è stato raggiunto. 

L’appuntamento ora è per il luglio 2013 in Germania.