Decrescita per il Nepal

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NEPAL – Kathmandu 05/05/2016. L’economia del Nepal crescerà del 0,77 per cento quest’anno a seguito della chiusura di una serie di punti di frontiera nel sud del paese che hanno rallentato le attività di ricostruzione.

Ha annunciato il dato l’Ufficio centrale di Statistica nepalese, l’ufficio del governo del Nepal incaricato di fare proiezioni economiche. Si tratterà della crescita più bassa degli ultimi 14 anni, se la previsione si avverasse, si legge nella relazione che accompagna i dati. Il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e la Banca asiatica di sviluppo hanno previsto per Kathmandu una crescita tra lo 0,5 e il 1,7 per cento. Tra i tre settori chiave dell’economia, agricoltura e servizi dovrebbero registrar minimi incrementi positivi mentre l’industria dovrebbe contrarsi. Agricoltura, silvicoltura, pesca e attività estrattive, settori primari del Paese, che contribuiscono al 32.28 per cento del Pil dovrebbe crescere del 1,22 per cento. Il terremoto e la siccità hanno profondamente colpito la crescita di questi settori, si legge nella relazione. Il settore secondario, pari al 13,43 per cento del Pil subirà una contrazione del 6,3 per cento: si parla di industrie manifatturiere, energia elettrica e costruzioni. Allo stesso modo, il terziario, pari al 54.29 per cento del Pil, in cui rientrano i servizi come il commercio all’ingrosso e al dettaglio, l’alberghiero, la ristorazione, i trasporti, il magazzinaggio, le comunicazioni e gli intermediari finanziari dovrebbe crescere del 2,67 per cento. Intanto la siccità continua e i partiti politici nella regine meridionale del Terai minacciano di dar vita ad un altra serie di proteste, c’è quindi il rischio concreto che la crescita economica possa precipitare ulteriormente.