NAZIONI UNITE. Solo la sostenibilità potrà salvare la terra

767

Il cambiamento climatico causato dall’uomo sta drammaticamente degradando la terra e il modo in cui la gente usa il pianeta terra sta peggiorando il riscaldamento globale, dice un nuovo rapporto scientifico delle Nazioni Unite. A postate la notizia l’AP. Il problema è sentito e lamentato da molti anni ma ora al tavolo si sono seduti 100 scienziati di tutti il mondo e il verdetto non lascia adito a interpretazioni: la terra sta morendo.

“Il ciclo sta accelerando”, ha detto la climatologa della NASA Cynthia Rosenzweig, coautore del rapporto. “La minaccia del cambiamento climatico che colpisce il cibo delle persone sulla loro tavola sta aumentando”.

Il suggerimento della climatologia sta tutto in una parola: resilienza. “Ma se le persone cambiano il modo in cui mangiano, coltivano il cibo e gestiscono le foreste, potrebbe aiutare a salvare il pianeta da un futuro molto troppo caldo”, hanno detto gli scienziati.

Le masse terrestri della terra, che sono solo il 30% del globo, si stanno riscaldando due volte più velocemente del pianeta nel suo complesso. Mentre i gas che intrappolano il calore stanno causando problemi nell’atmosfera. Un rapporto speciale, scritto da più di 100 scienziati e approvato all’unanimità dai diplomatici delle nazioni di tutto il mondo è stato presentato giovedì ad una riunione a Ginevra, che ha proposto possibili correzioni e reso più terribili gli avvertimenti.

“Il modo in cui utilizziamo la terra è parte del problema e anche parte della soluzione”, ha detto Valerie Masson-Delmotte, una scienziata francese del clima che copresiede uno dei gruppi di lavoro del panel. “Una gestione sostenibile del territorio può contribuire a garantire un futuro confortevole”.

Gli scienziati alla conferenza stampa di giovedì hanno sottolineato sia la gravità del problema che la necessità di apportare presto cambiamenti sociali.

“Non vogliamo lanciare un messaggio di disperazione”, ha detto il funzionario del comitato scientifico Jim Skea, professore all’Imperial College di Londra. “Vogliamo far capire che ogni azione fa la differenza”.

Antonio Albanese