Kalinigrad:partita a scacchi Russia – NATO

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RUSSIA – Kaliningrad 18/06/2015. La Russia starebbe dispiegando truppe e armi, tra cui basiti balistici, nella sua enclave occidentale di Kaliningrad, facendone uno dei luoghi più militarizzati d’Europa.

Secondo l’agenzia Rfe, che cita fonti Nato, Mosca avrebbe dislocato «migliaia di soldati, brigate meccanizzate e fanteria navalE, aerei militari, unità a lungo raggio di difesa aerea e centinaia di veicoli blindati». Mosca sta conducendo una serie di esercitazioni militari, terrestri e navali, previste da tempo, infastidendo però i suoi vicini lituani e polacchi. La Nato sta anche effettuando manovre militari in Polonia e negli Stati baltici e Washington starebbe discutendo se dislocare nell’area equipaggiamento militare pesante. Kaliningrad, che si affaccia sul Mar Baltico, nella Prussia orientale, ha un grande valore strategico come una sorta di Fob “Forward-operative base” russa versoi l’Europa. Kaliningrad, dal 1945 al 1992 zona militare chiusa oggi ospita la Flotta russa del Mar Baltico e le basi aeree di Chernyakhovsk e Donskoye.
Secondo la Nato, una delle principali preoccupazioni per l’Occidente è l’eventuale dislocamento di missili Iskander a Kaliningrad: gli Iskander sono in grado di trasportare testate nucleari e convenzionali e hanno un raggio d’azione di 400 chilometri.
In passato, il Cremlino ha usato la minaccia di schierare gli Iskander a Kaliningrad come merce di scambio: nel 2008, di fronte al programma Usa di scudo missilistico Usa in Polonia e nella Repubblica ceca. I primi Iskander sono stati, invece, schierati, temporaneamente, durante le esercitazioni militari a Kaliningrad nel dicembre 2014 e nel marzo 2015. In Polonia, la potenziale minaccia rappresentata dai missili Iskander in parte spinto Varsavia ad implementare il proprio sistema di difesa aerea: a marzo, la Polonia ha detto che stava cercando di ottenere missili Tomahawk per i sottomarini che Varsavia stava progettando di acquistare entro il 2030. Lo scorso maggio, la Lituania si è unita a Lettonia ed Estonia, ne chiedere al’Alleanza una sua presenza permanente sul proprio territorio per contrastare una eventuale azione militare russa.
Tutti e tre i paesi, infatti, hanno al loro interno significative minoranze russe e temono di seguire l’esempio ucraino. Mosca giustifica le sue azioni a Kaliningrad dipingendo l’Occidente come aggressore, proprio per l’espansione della Nato negli Stati ex sovietici, e per il dispiegamento di truppe e mezzi più vicino ai confini russi. Il generale Yuri Yakubov ha detto, il 15 giugno che «la Russia non avrebbe avuto altra scelta che aumentare le sue forze sul fianco occidentale», riporta Rfe e il 16 giugno, Putin ha annunciato che la Russia avrebbe aggiunto ulteriori 40 nuovi missili balistici intercontinentali nel suo arsenale nucleare durante il 2015.