Messico: un giorno di ordinaria follia

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MESSICO – Culiacan. 27/02/14. In Messico sta accadendo qualcosa di strano i cittadini di alcune città si stanno opponendo alla cattura dei narcotrafficanti. Fonte ARISTEGUINOTICIAS.COM. Chiedono la liberazione, altrimenti temono altre guerre.

E così quello che il sindaco di Culiacán, Sergio Torres Felix, considerava, ieri, come scherzo, è diventato realtà: nel Culiacán, Guamúchil e Mocorito, Sinaloa, genitori, soprattutto giovani, con bande Sinaloa, marciano per chiedere la liberazione di Joaquin Guzman Loera e hanno inoltre chiesto di non estradarlo negli Stati Uniti. Tre marce in contemporanea per chiedere la liberazione del detenuto e evitare così l’ennesima lotta tra bande. 
«Non vogliamo un’altra guerra. Hanno scritto i manifestanti». Chapo dicono i manifestanti è rispettato più di molti politici! un altro slogan recita: «Vogliamo un processo trasparente». Alcune donne hanno detto che derrate alimentari arrivano dai signori della droga e non dal governo. Molti sono arrivati ​​in camion con scatole piene di tamales che sono stati distribuiti tra i manifestanti. A Culican la gente urla: «Que viva el Chapo». La marcia, chiamata dei 701 è partita ai piedi di La Lomita è proseguita per Álvaro Obregón, il viale principale di Culiacan, capitale di Sinaloa. Alcuni di loro avevano scritto sulla camicia: “Sinaloa è tuo Chapo”. La marcia contrariamente a quanto si aspettavano le autorità è per Guzman Loera, chiamato El Chapo. A manifestare sono due bande con tutti i loro adepti. Alla fine arriva la polizia “Comunale Polcía” e disperdere la folla.