NAGORNO KARABAKH. Baku chiede l’espulsione di Parigi dal Gruppo di Minsk

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Il 26 novembre il parlamento azero ha chiesto l’espulsione della Francia dal gruppo di Minsk che ha fatto da mediatore nella disputa del Nagorno-Karabakh dopo che il Senato francese ha appoggiato la richiesta di indipendenza della regione separatista. Il 25 novembre la camera alta francese ha adottato una risoluzione non vincolante che chiede alla Francia di riconoscere la regione separatista come Stato indipendente.

La mossa è arrivata dopo che l’Armenia ha accettato un accordo di pace con la mediazione di Mosca all’inizio di questo mese, che ha posto fine a settimane di nuovi combattimenti per il Nagorno-Karabakh. La Francia, insieme alla Russia e agli Stati Uniti, presiede il gruppo di Minsk, che per decenni ha condotto colloqui alla ricerca di una soluzione al conflitto, ma non è riuscito a raggiungere un accordo duraturo.

La risoluzione non vincolante dei senatori francesi ha chiesto al governo francese di riconoscere la “Repubblica del Nagorno-Karabakh” come Stato indipendente. La risoluzione suggeriva che il riconoscimento del Nagorno-Karabakh come Stato potesse essere usato come «strumento di negoziato per stabilire una pace duratura», riporta Rferl.

La dichiarazione di indipendenza del Nagorno-Karabakh dall’Azerbaigian non è stata riconosciuta da nessun Paese. La risoluzione francese ha anche affermato che «la sicurezza e la libertà delle popolazioni armene nel Nagorno-Karabakh non sono garantite dalla Repubblica dell’Azerbaigian».

In risposta, il 26 novembre i legislatori azeri hanno adottato una risoluzione che invita il governo ad appellarsi all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, Osce, che supervisiona il Gruppo di Minsk, per espellere la Francia dalla sua presidenza. Hanno anche esortato Baku a rivedere le sue «relazioni politiche ed economiche» con la Francia.

Il primo ministro armeno Nikol Pashinian ha elogiato la risoluzione francese come “storica”. Nell’ambito dell’accordo di pace mediato da Mosca, l’Armenia sta cedendo il controllo di parti del territorio dell’enclave e dei sette distretti circostanti dell’Azerbaigian che deteneva dagli anni Novanta.

Pashinian ha suggerito il 25 novembre che le forze di pace russe resteranno probabilmente nel Nagorno-Karabakh per più dei cinque anni previsti dall’accordo che ha fermato la guerra armeno-azerbaigiana il 10 novembre scorso.

Tommaso Dal Passo