MYANMAR. ISIS cavalca la protesta dei musulmani contro la repressione

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Sono state presentate su molti canali social diverse immagini e infografiche che riprendono in russo l’uccisione di due soldati russi negli scontri con Daesh vicino Uqayrbat, nella sacca a est di Hama. 

Daesh ha pubblicato un video di 15 minuti dal mandato di Al Barka, la parte del Kurdistan con capoluogo Hassakha che arriva al confine con l’Iraq, in cui accusa l’invasione curda delle terre dello Stato Islamico con la loro guerra distruttrice. All’inizio del video è mostrata in immagini la distruzione causata dalla guerra con i curdi accusati di distruggere tutto al loro passaggio. Inoltre, parte della popolazione afferma nel video che i curdi sono dei distruttori che non gli hanno lasciato nulla. Nella seconda parte del video vengono mostrati gli scontri e l’uccisione dei curdi avvenuta di recente nel mandato, molto probabilmente si tratta degli scontri alla caserma vicino Ash Shaddadi.

Inizia a montare la protesta riguardo a quello che succede in Myanmar. Una serie di account fanno il parallelismo tra le decine di persone che aiutano balene spiaggiate in Occidente e i morti Rohynga nei fiumi del Myanmar, che nessuno soccorre.

Un account pro Daesh ha postato un articolo dal titolo La guerra mediatica contro il Califfato, Un altro account pubblica una foto che pubblicizza una delle “Perle” di Anwar al Awlaki che ha lasciato prima di morire: 44 modi per supportare il jihad. Al Awlaki era un imam americano di origine yemenita vicino ad Al Qaeda (in particolare AQPA) che però ha avuto molta influenza anche su Daesh dopo la sua morte nel 2011 in Yemen.  I 44 modi sono un testo fondamentale per chi vuole intraprendere l’Egira e sostenere il Califfato; Daesh ha rilanciato l’opera di Al Awlaki, e questa in particolare, in diversi momenti della sua presenza e storia mediatico-operativa.

Molto importante il messaggio postato da Sheikh Mujahid al Muhajir al Hasan, nuovo emiro di Daesh in Libia. Nel suo messaggio, Al Hasan annuncia che sono iniziate le operazioni per il ritorno ufficiale del Califfato in Libia. Questo annuncio è coinciso con un attacco in Libia a Nawfaliyah. 

Dopo i diversi attacchi degli ultimi giorni in varie parti dell’Occidente, è stata ripostata un’infografica di Daesh su dove colpire un uomo con un coltello. Inoltre, sono state postate nuovamente immagini, da parte di account pro Daesh, di volantini che riguardano le festività dell’Eid al Adha, quindi consigli su come pregare e consigli sui comportamenti da avere. L’Eid al Adha è una delle feste principali dell’Islam, se non la festività principale. È chiamata la “Grande Festa”, in contrapposizione con la “Piccola Festa” della fine del Ramadan. Il musulmano viene chiamato a festeggiare abbondantemente il giorno del sacrificio (Eid al Adha è la festa del sacrificio), ovvero il giorno in cui Abramo stava per sacrificare suo figlio Isacco, ma Dio ha visto la sua fede e gli ha fatto trovare un montone da sacrificare al posto del figlio legittimo.

Isacco non è nominato nel Corano, ma i musulmani credono che l’olocausto fosse Ismaele, anche se poi è menzionato Isacco nella Bibbia. La Tradizione Biblica narra che prima di Isacco, Abramo avesse un altro figlio, Ismaele, nato dalla relazione con Hagar, una schiava. Abramo condusse su ordine divino Hagar e Ismaele nel deserto (oggi corrispondente all’Arabia Saudita) dalla Terra di Canaan e lì li abbandonò. Hagar e Ismaele sopravvissero alla fame e alla sete perché dai piedi di Ismaele Dio fece sgorgare una fonte d’acqua tramite l’arcangelo Gabriele. Si tratta della fonte di ZamZam. Ismaele e Hagar iniziarono a commerciare con i nomadi tanta era l’abbondanza di acqua. Anni dopo Abramo tornò, su indicazione divina, da Hagar e Ismaele assieme al quale costruì un luogo di culto accanto alla fonte, usando malta e pietre, la Kaaba che doveva essere il luogo di ritrovo per tutti coloro che desideravano rafforzare la loro fede in Dio. Con il passare degli anni, Ismaele fu benedetto con il dono della profezia e diede ai nomadi del deserto il suo messaggio di sottomissione a Dio.

Dopo molti secoli, la Mecca divenne una fiorente città desertica e un importante centro commerciale, grazie alla sua affidabile fonte idrica, il Pozzo di Zamzam. Il resto della storia meccana di Maometto è dato noto. Gli estremisti hanno sempre usato il concetto della primazia di Ismaele rispetto a Isacco per indicare che il vero popolo eletto sono i musulmani e non gli ebrei.  

Redazione

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