MYANMAR. Crolla tra i giovani la popolarità di Aung San Suu Kyi 

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Anche se Suu Kyi continua a ispirare rispetto e ammirazione nei comuni birmani, l’emergere di un movimento giovanile dissenziente, mosso sia dalla rabbia per la sua gestione delle minoranze etniche, tra cui i rohingya musulmani, sia per i limiti imposti ai media e alla società civile, rappresenta una nuova sfida per la sua amministrazione.  Nonostante gli attivisti giovanili rappresentano solo un piccolo segmento della società del Myanmar, sono sempre più influenti nella scena dell’attivismo di base, mentre le loro proteste e i commenti pubblici hanno attirato un’attenzione significativa da parte dei media e dal loro vasto seguito sui social media.

Soprattutto tra i 20 e i 30 anni, mettono in evidenza il divario tra la giovane popolazione del Myanmar, l’età media è di 27 anni, e la sua leadership che invecchia, composta per lo più da uomini di 60 e 70 anni. Come riporta Reuters, la posta in gioco è il futuro della transizione del Myanmar verso la democrazia dopo anni di governo militare. Con le elezioni generali che si profilano nel 2020, il primo governo civile del paese si trova di fronte a crescenti divisioni tra gli attivisti che una volta si coalizzarono intorno al suo partito della Lega Nazionale per la Democrazia (Nld). Il partito ha fatto sapere che sta cercando di conquistare i giovani, aumentando il budget per l’istruzione e sostenendo i programmi di formazione professionale. 

Suu Kyi ha preso il potere nel 2016 dopo una schiacciante vittoria elettorale, promettendo di portare avanti le riforme democratiche e porre fine alle lunghe guerre civili del paese. Da allora, l’Amministrazione è sotto pressione per la sua risposta alla repressione militare contro la minoranza rohingya che le Nazioni Unite hanno descritto come “pulizia etnica” con “intento genocida”, così come i colloqui di pace con gruppi armati etnici e un’economia stagnante. Gli attivisti dicono che anche il governo civile è diventato sempre più autoritario, non riuscendo ad usare la sua schiacciante maggioranza parlamentare per abolire le leggi dell’era coloniale usate per soffocare il dissenso, mentre ha inasprito le restrizioni alla società civile, riporta Reuters.

Negli ultimi mesi, hanno organizzato diverse proteste, tra cui una marcia contro la guerra a Yangon lo scorso maggio. Negli scontri, 17 persone sono state arrestate con l’accusa di proteste illegali. Secondo l’organizzazione per la libertà di parola, Athan, che significa ‘Voce’ in birmano, 44 giornalisti e 142 attivisti sono stati processati da quando il governo Suu Kyi ha preso il potere.

Il fondatore di Athan, il poeta e attivista Maung Saung Kha, è stato tra i manifestanti accusati a maggio, lo scorso settembre, ha organizzato un’altra manifestazione, questa volta per la libertà di parola, Maung Saung Kha è ancora membro di Nld. Il partito ha detto che il governo sta cooperando con le organizzazioni non governative, ma le loro attività devono essere esaminate caso per caso.

Antonio Albanese