MOZAMBICO. È Daesh che ha preso Macímboa da Praia

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Tutti si ostinano a chiamarla insurrezione, alcuni media hanno parlato di gruppi jihadisti come Ahlus Sunna wal Jamaa, che sono andati alla conquista di Macímboa da Praia; ma va detto, a scanso di ogni dubbio, che stiamo parlando di Daesh o meglio del ramo che sta operando per conto del Califfato in Mozambico (e in Repubblica Democratica del Congo, dove è nato) chiamato dal Califfato stesso ISCAP, ovvero Islamic State Central Africa Province.

E tanto per chiarire i fatti, è stato Daesh stesso a spiegare come ha assaltato e preso la città portuale di Macímboa da Praia. Per chi studia il fenomeno Daesh la metodologia è nota e non rappresenta una novità: la novità sta nel fatto che Daesh dopo essere entrato in Congo, in qualche modo si è allargato in Mozambico. Nel solo mese di agosto si registrano attacchi in Congo e Mozambico rivendicati da Daesh il 6, 7, 12.

In modo particolare facendo riferimento al Mozambico il 7 agosto Daesh riporta l’attacco ad una caserma con circa 50 tra morti e feriti. A rivendicarlo direttamente l’agenzia di Stampa dello Stato Islamico A’maq. L’11 agosto arriva la rivendicazione, apparsa poi su tutte le piattaforme dello Stato Islamico il 12 agosto, dell’attacco alle caserme nei pressi di Macímboa da Praia con conseguente presa del porto e della città. Le foto sono raccapriccianti e si vedono i cadaveri dei soldati mutilati dai proiettili sparatigli contro, in foto mostriamo la copertina del reportage Daesh postato e ancora l’infonotizia A’Maq. I militari governativi dal 18 agosto stanno cercando di riprendere la città.

Ricordiamo che Macímboa da Praia è un porto terminal gasifero strategico anche per l’Italia dove è presente ENI (primo operatore sul maxi giacimento offshore di fronte alle coste di Cabo Delgado) e che in generale sono previsti sull’area investimenti per circa 60 miliardi di dollari. Dopo diversi contrattempi, infatti, si apprende che lo sviluppo dei treni GNL 3 e 4 sulla penisola di Afungi potrebbe essere in vista.

E mentre lo stato del Mozambico continua a negare che Daesh sia presente nel Paese, c’è chi nei giorni scorsi ha deciso di prendere iniziativa, il Sud Africa che si è detto pronto a scendere in campo contro Daesh.

L’esercito sudafricano sta preparando le sue truppe per andare in Mozambico, anche se Filipe Nyusi non ha ancora chiesto sostegno militare a Cyril Ramaphosa.

Questione comunque delicata e il Mozambico lo mostra con la richiesta di aiuto del ministro della Difesa del Mozambico, Jaime Neto a Macron. Isolata dall’”insurrezione” di Cabo Delgado, Maputo spera che la Francia possa venire in suo aiuto, ma prima dovranno ammettere di avere un problema Daesh nel Paese.

Che la questione sia pericolosa ce lo dice un’altra notizia: la RMGS fornisce un sostegno discreto per gli sforzi americani di antiterrorismo a Cabo Delgado. L’appaltatore americano RMGS recluterà due consiglieri strategici per assistere il Mozambico nella sua battaglia contro l’insurrezione a Cabo Delgado. Attraverso RMGS e Crisis Response Co., Washington è coinvolta in eventi nella provincia petrolifera del Mozambico, dove Maputo ha ricevuto fino ad ora sostegno da appaltatori russi e sudafricani. Ma ancora nessuno vuole parlare di presenza di Daesh nell’area.

Graziella Giangiulio
Antonio Albanese