Mosul distrutta per il 60%.16.000 civili uccisi da ottobre ad oggi

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Giornata molto intensa a Mosul. Il 14 marzo aspri combattimenti, bombardamenti e milizie sciite e PMU che muoiono come mosche a Mosul ovest. Si registrano attacchi anche nella zona nord ovest. Segnaliamo inoltre scontri tra curdi e PKK nella regione del Singiar . La polizia curda è intervenuta contro il PKK. Come scritto in più occasioni è molto difficile far andare d’accordo le varie anime curde soprattutto quelle irachene con quelle siriane che ora combattono in teoria “insieme” sia in Iraq che in Siria. Per scendere nei teatri, gli account pro ISIS hanno fatto sapere che il 13 marzo si contano 22 morti nelle file dell’esercito iracheno a nord est di Mosul. L’esercito iracheno sembra avanzare sensibilmente nella zona ovest, ma la città nel suo complesso paga un prezzo elevato. 16.000 i morti dall’inizio dell’offensiva a ottobre 2016, fino ad oggi. Numero destinato ad aumentare dopo i bombardamenti al fosforo bianco, secondo quanto dicono account di attivisti iracheni, da parte di aerei USA ieri sera a Mosul. Per ora si contano 29 vittime. La città è distrutta per il 60% e gli ospedali sono tutti fuori uso. Le aree dove si è combattuto di più sono: Halab Street, Badush e Al-Buwaytir.

Dopo gli attentati del 13 marzo ISIS sta cercando di mantenere le posizioni. Attentati suicida ISIS si registrano anche il 14 marzo ed hanno preso di mira al-Jadidah sempre nella zona ovest e un altro sul lato destro della città di Mosul a Nabi Shith. Nel tardo pomeriggio del 14 marzo, gli attivisti sunniti postavano on line foto delle colonne di fumo che si ergevano dalla zona di Mosul ovest dove le forze irachene e le PMU combattono contro ISIS, lo stesso indicava che vi erano state molte perdite tra le forze irachene. ISIS ha postato alcuni video degli attentati sulla sua telegram sfera. In serata le forze irachene prendono completamente il villaggio di Sheikh Mohammed a nord ovest di Mosul. L’esercito iracheno avanza sensibilmente. I ribelli siriani boicottano i colloqui di Astana. Dopo tutto, da quando sono iniziati, Assad ha continuato a bombardare: Damasco, Homs, Hama, Idlib, Aleppo. Secondo gli attivisti siriani i colloqui non impediscono ad Assad di bombardare. Ad Aleppo a Deir Hafer Assad si appresta a marciare sulla località e riprenderla dalle mani di ISIS il 13 e il 14 marzo sono stati effettuati sulla cittadina 135 raid russi e siriani e sparati 100 colpi di artiglieria. Sempre ISIS nella zona dell’aeroporto militare sia a nord che a sud nei villaggi di Umm Arkilah e Al-Jabbuha ha ucciso 29 soldati. Nella zona ovest di Aleppo per tutta la notte tra il 13 e il 14 marzo sono state sganciate bombe al fosforo.

Bombardamenti russi su Atareb, Anadan nel nord della Siria (strada per Gazianterp), sempre governatorato di Aleppo. A Manbiji gli Americani stanno per inviare altri 200 soldati di supporto contro ISIS, mentre sono 2500 quelli parcheggiati nel vicino Kuwait in attesa di istruzioni. L’attacco contro Raqqa è in itinere ma ISIS non ne parla, accenna solo ai comunicati rilasciati dai curdi: 5 morti nelle sua file a Raqqa. SDF intanto avanza a Raqqa. ISIS comunque ci ha abituato ai colpi di scena. Anche se è vero che oramai la città stata rasa al suolo fra bombardamenti francesi, russi e ora USA, ISIS ha sempre un asso nella manica. Anche se di  breve durata. I ribelli lamentano le atrocità di Assad a Al – Waer sembrerebbe che il presidente eletto voglia adoperarsi per fare una pulizia etnica in favore degli sciiti.

Situazione in evoluzione a Daraa. ISIS controlla l’8% del territorio, il 64% circa in mano all’opposizione il resto ad Assad. Oggi l’aviazione russa ha bombardato Daraa sul confine con la Giordania. Mentre Assad ha lanciato 12 bombe barile con gli elicotteri sulla città. Non va meglio a Damasco. Assad avrebbe usato il Sarin uccidendo 1500 persone. I ribelli perdono terreno a Qaboun ma non si arrendono. Si registrano civili feriti da attacchi delel forze pro Assad a Baqin, zona rurale a ovest di Damasco. Nel pomeriggio Assad bombardava ancora Qaboun e Jobar. I ribelli hanno risposto e hanno ucciso alcuni soldati di Assad.  T-72 di Assad distrutto dai ribelli a Jobar. Da domenica scorsa ci sarebbero pesanti scontri ad Hama tra i ribelli e Assad. Molti pro Assad uccisi o feriti durante gli scontri. Altri bombardamenti aerei si registrano su Idlib a Jisr Shoughour. Chiudiamo con una notizia, secondo cui grazie ad un accordo tra Assad e ribelli sono arrivati i convogli umanitari a nord di Idlib per gli sciiti e Madaya per i civili rimasti, Damasco.

Redazione 

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