La Russia valuta l’impatto economico-finanziario della guerra in Crimea

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RUSSIA – Mosca. 13/03/14. Secondo l’agenzia di stampa statunitense Bloomberg non è affatto vero che in Russia la posizione sull’Ucraina è univoca. Anzi la leadership politica russa sta valutando gli impatti economici-finanziari prima di decidere sulla Crimea. Fonte RBC. Mentre i sondaggi parlano di due terzi dei russi che ritengono l’Ucraina Orientale territorio russo.

Secondo la fonti, di Bloomberg, che ha voluto parlare in condizioni di anonimato, i funzionari stanno cercando di valutare l’impatto delle eventuali sanzioni contro la Russia. Vi sarebbe, secondo Bloomberg la speranza di un allentamento della pressione sulla Crimea da parte della Russia, perché studiando l’impatto della guerra si evince che questa andrebbe a vanificare i risultati ddi politica finanziaria e monetaria degli ultimi 10 anni. La escalation del conflitto porterebbe ad una svalutazione del rublo di un terzo. Qualche analista parla di “scenario iraniano” di ritorsioni da parte dell’Occidente, che prevede il congelamento delle riserve russe straniere, attività bancarie, nonché la cessazione delle aziende di credito. Dopo tutto le parole di Angela Merkel sono state chiare: «Le sanzioni UE saranno “inevitabili” se Putin non adotta misure di de-escalation». L’UE ha inoltre annunciato un processo in tre fasi per imporre sanzioni contro la Russia. Questo processo inizia con la sospensione dei negoziati sulla liberalizzazione degli scambi e dei visti. La seconda fase prevede il congelamento dei beni e il divieto di ingresso nella UE non è ancora sulle persone. Il terzo prevede «conseguenze ulteriori e di vasta portata» se la Russia continua a destabilizzare la situazione in Ucraina. Verranno prese queste misure, se la Russia ignora negoziati internazionali per risolvere la situazione.