Meteo@Business

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ITALIA – Roma, 02/06/ 2016. È stato sufficiente un nubifragio (comunque importante) a Milano per rilanciare di nuovo lo slogan della “bomba d’acqua”. Ma cosa significa? Quanto sono diventate importanti le previsioni del Meteo nella società interconnessa di oggi?

Indubbiamente, le condizioni atmosferiche hanno da sempre condizionato la vita dell’uomo, sia in termini di insediamenti, sia per la gestione dell’agricoltura, piuttosto che dei pascoli o della pesca.
Considerando la storia nella sua globalità, è veramente in tempi recentissimi che si è potuto trasformare la meteorologia in scienza (statistica).
Scomparse le care mappe previsionali, con linee isobare ed isoterme, sono comparse le fotografie in sequenza dal satellite, talvolta accompagnate da “belle presenze” in grado di catturare l’attenzione.
Da “cameo” del telegiornale, il meteo si è trasformato in un piccolo show, degno di spazi pubblicitari economicamente importanti, con share fino al 30% della fascia serale. Ma perché tutta questa attenzione intorno al meteo?
Da un punto di vista meramente scientifico, essendo l’Italia una nazione disposta su un territorio con diverse aree a rischio idrogeologico, è evidente che c’è una forte connessione fra le elaborazioni dell’Aeronautica Militare e la Protezione Civile. La possibilità di poter prevedere condizioni meteorologiche avverse, e dunque possibili scenari di crisi per la cittadinanza resta uno degli obiettivi cardine di questa scienza probabilistica.
È chiaro che, per il corretto funzionamento della prevenzione, il passaggio di informazioni fra le istituzioni è uno snodo fondamentale. Restano nella memoria le immagini di torrenti di acqua e fango che devastano intere vie in Liguria, piuttosto che l’onda che ha distrutto la “piazzetta” di Atrani (in costiera Amalfitana) qualche anno fa.
Ma le “previsioni del tempo” non servono solo a questo. Nel mondo globalizzato, uno spostamento a fini turistici può essere fortemente condizionato dal meteo. Basti pensare a qualche week end lungo, o alle festività…. chi di noi non ha consultato i propri servizi di riferimento (in televisione, sul web o una app) prima di partire?
Gli interessi in gioco sono dunque molteplici. Una previsione giusta o sbagliata può “indirizzare” il turista verso una destinazione piuttosto che un’altra… e in caso di calamità naturali, catturare ulteriormente l’attenzione e dunque… pubblicità. Alcuni dei principali siti di informazioni meteorologiche in questi anni hanno quintuplicato il fatturato.
L’accesso ai dati a basso costo forniti dal centro Reading in Gran Bretagna ha consentito anche ai “non esperti” di poter fornire previsioni piuttosto puntuali “a tre giorni”.
E poi… oltre al turismo, c’è il tema dei dati personali. Si, perché quando autorizziamo una “APP” acconsentiamo l’utilizzo relativo alla nostra posizione, alle applicazioni in esecuzione in qual momento, all’utilizzo completo di internet: è sufficiente controllare le impostazioni sul proprio cellulare. Cediamo informazioni, in cambio di un servizio.
Su queste informazioni è possibile condurre ulteriori statistiche. Comprendere quali siti internet visitiamo abitualmente, quanto ci spostiamo nell’arco della giornata, ecc. E’ per questo che “i banner” pubblicitari che compaiono sulle nostre APP spesso riguardano prodotti in relazione ai quali abbiamo già in qualche modo manifestato interesse..
Stai pensando di cambiare auto? Le previsioni meteo sul tuo cellulare… lo sanno, e ti prospettano leasing interessanti.
Tutte queste informazioni possono essere vendute.
Il Meteo@Business rappresenta dunque una nuova frontiera economica, forte almeno quanto quella dei social network.
Rispetto a questi però… è maggiormente stabile, e meno soggetta alle mode del momento: il “tempo” ha da sempre condizionato le nostre vite.