MEDITERRANEO ORIENTALE. Rientra in Turchia la nave turca; Ankara non rinuncia alle sue pretese

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La nave da ricerca turca Oruc Reis e le due navi che l’accompagnavano sono tornate il 13 settembre nelle acque al largo delle coste della provincia turca di Antalya. Secondo Reuters, la Grecia ha accolto la mossa come un passo positivo per allentare le tensioni sulle controverse risorse energetiche nel Mediterraneo orientale.

Il 13 settembre, infatti, i dati di tracciamento delle navi del sito Refinitiv hanno mostrato che il governo turco aveva riportato l’Oruc Reis, insieme a due navi di accompagnamento, nelle acque vicino alla provincia meridionale di Antalya.

La Turchia aveva inviato l’Oruc Reis nel Mediterraneo orientale per esplorare le risorse energetiche di petrolio e gas nelle acque greche e cipriote. Il primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha definito la mossa «un primo passo positivo, spero che ci sia continuità. Vogliamo parlare con la Turchia, ma in un clima senza provocazioni», ha detto il premier greco in una conferenza stampa a Salonicco, città portuale sul Golfo Termaico del Mar Egeo, riporta Jns. «Il primo passo da parte della Turchia sarà il prologo di un miglioramento delle nostre relazioni bilaterali», ha poi aggiunto, riporta Press Tv.

Mentre la Turchia si trova ad affrontare potenziali sanzioni dell’Unione europea per l’attuale situazione di stallo, Mitsotakis ha detto che la Grecia spera di non imboccare questa strada: «Esiste una lista di sanzioni come opzione contro la Turchia. Il nostro desiderio non è quello di vederla attuata, ma lo sarà se vedremo che l’altra parte non sta tornando sulla via della logica».

Il segretario di Stato americano Mike Pompeo aveva detto nella stesa giornata che gli Stati Uniti erano preoccupati per le azioni della Turchia nell’area: «Rimaniamo profondamente preoccupati per le operazioni in corso in Turchia … la Repubblica di Cipro ha il diritto di sfruttare le sue risorse naturali, compreso il diritto agli idrocarburi trovati … nella sua zona economica esclusiva» riporta Reuters.

La Turchia e la Grecia, entrambe membri Nato, si sono confrontate sulle risorse di idrocarburi e l’influenza navale nel Mediterraneo orientale. Da un mese a questa parte, Ankara ha messo in mare l’Oruc Reis, e navi da guerra per scortarla, nelle acque cipriote e greche per tracciare le possibili prospettive di trivellazione del petrolio e del gas. La Grecia, dal canto suo, ha ordinato alle sue navi da guerra di seguire le navi turche.

Dopo il ritorno della nave da ricerca sismica, il ministro della Difesa turco Hulusi Akar ha dichiarato che il ritorno della Oruc Reis in prossimità delle coste meridionali della Turchia era solo una parte delle operazioni previste. In un’intervista con Anadolu, Akar ha sottolineato che il ritorno non significa che Ankara abbia rinunciato ai suoi diritti nel Mediterraneo orientale.

Antonio Albanese