MEDITERRANEO ORIENTALE. “Non rinunceremo a ciò che ci appartiene”, dice il governo greco

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Il ministro greco per lo Sviluppo, Adonis Georgiades, ha sottolineato che Atene non teme un conflitto militare con la Turchia, sullo sfondo dell’escalation di tensione tra le due parti nel Mediterraneo orientale.

Nei giorni scorsi, il sito web del Greek City Times ha riportato una intervista rilasciata dal Ministro Georgiades, a Thema 104.6 Radio, in cui ha affermato che il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan «si continua a illudere», aggiungendo: «Le minacce di scatenare guerre e di versare fiumi di sangue in Francia o di insultare il presidente francese Macron, in questo modo, dovrebbero causare grande preoccupazione tra i cittadini turchi, perché esulano dalle norme diplomatiche e politiche»

Il Ministro greco ha continuato dicendo che Erdogan aspira senza dubbio a far rivivere l’impero ottomano, avvertendo Ankara di non commettere un errore sottovalutando il livello di volontà di Atene di difendere i propri interessi.

Georgiades ha detto che chi crede che la Grecia abbia paura sta commettendo un “grave errore”, osservando che la flotta greca nel Mar Egeo ha assistito negli ultimi 35 giorni alla più grande mobilitazione degli ultimi decenni. Il Ministro ha sottolineato che «questo passo ha portato ad un forte aumento del livello di preparazione al combattimento dell’esercito greco e ha reso la Grecia più preparata ad uno scenario di guerra di quanto molti avessero pensato».

Georgiades ha detto che la Grecia ha deluso coloro che pensavano che sarebbe crollata sotto la pressione della “confusione turca”, osservando che la Turchia sta ora affrontando un grande problema interno, perché «una gran parte dei suoi cittadini non si rendono conto che tutto questo danneggia le loro vite».

Ha continuato: «Le cose non sono facili per Erdogan, perché la Turchia non è una superpotenza come molti credono. È un Paese forte e merita di essere rispettato, e rimarrà nostro vicino per sempre, ma noi non ne abbiamo paura… e non cederemo alle minacce e non rinunceremo a ciò che ci appartiene».

Il ministro greco ha chiesto alla Turchia di rendersi conto di questo fatto affinché ci sia un «futuro buono e pacifico» per entrambi i popoli.

Antonio Albanese