MEDITERRANEO ORIENTALE. La Guerra è solo una questione di tempo

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Il capo del Partito del Movimento Nazionale Turco Devlet Bahçeli ha dichiarato che la guerra con la Grecia è «solo una questione di tempo»

«È inconcepibile voltare le spalle ai nostri interessi storici nel Mediterraneo e nell’Egeo (…) Sembra che l’appetito e il desiderio della Grecia di essere gettata in mare si sia nuovamente gonfiato», ha detto Bahçeli sottolineando che la guerra nel Mediterraneo e nell’Egeo è «solo una questione di tempo», riporta The New Khaleej.

E poi ha aggiunto: «L’obiettivo della Grecia è di tornare ad occupare le nostre terre da dove li abbiamo cacciati 98 anni fa. Siamo di fronte a un nuovo piano di invasione». Il politico turco, che è un alleato del partito al governo Akp, ha poi continuato: «D’ora in poi saranno l’atteggiamento e il comportamento della Grecia a determinare le crescenti tensioni che causeranno spargimenti di sangue o un abominevole confronto».

Turchia e Grecia, riporta Memo, si stano affrontando sulla demarcazione dei confini marittimi nel Mediterraneo e sul diritto di esplorare le risorse di idrocarburi. Giovedì scorso, il segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg aveva annunciato che la Grecia aveva accettato di iniziare i colloqui con la Turchia per allentare la tensione, ma la Grecia lo ha poi negato.

In risposta alla negazione della Grecia, il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, in conferenza stampa, il 4 settembre, ripresa dall’Agenzia Anadolu, ha detto: «All’inizio ad Atene hanno acconsentito ai colloqui, poi hanno detto di no. In realtà è la Grecia a mentire e non il segretario Generale. La Grecia ha dimostrato ancora una volta di non essere favorevole al dialogo».

Più tardi, però Stoltenberg ha annunciato l’inizio dei colloqui tra i due Paesi: «Crediamo che ci sia la necessità di avere colloqui tecnici su come sviluppare meccanismi potenziati per la deconflittualità (…) Non è stato ancora raggiunto un accordo, ma i colloqui sono iniziati», ha dichiarato Stoltenberg in una conferenza stampa dopo l’incontro degli ambasciatori della Nato.

Il 3 settembre Il ministro della Difesa turco Hulusi Akar aveva attaccato l’interferenza della Francia nella disputa turco-greca nel Mediterraneo, accusando Parigi di agire come “mafiosi”: «Ci sono alcuni “mafiosi” le cui azioni sono difficili da comprendere. Per esempio, la Francia: non siete un Paese garante, non ci sono accordi tra voi e le nazioni regionali, non siete nemmeno il rappresentante dell’Unione Europea in materia, quindi che diritto avete di interferire?» ha chiesto Akar, durante un’ispezione al Combined Air Operations Center della Turchia, riporta Sputnik.

«Se volete “mostrare il vostro eroismo da soli, prendete nota che il tempo dei gangster e dei mafiosi è già passato. Non cerchiamo di aumentare le tensioni, ma solo… proteggere i nostri interessi e i nostri diritti, e nessuno può interferire con noi», ha avvertito il ministro della Difesa.

I commenti del ministro della Difesa turco fanno seguito alle precedenti osservazioni di Cavusoglu che aveva avvertito il presidente Emmanuel Macron che Ankara non avrebbe accettato nessuna “linea rossa” in stile siriano da Parigi, e aveva aggiunto che «se c’è una linea rossa nella regione, essa appartiene alla Turchia e ai turco-ciprioti». In precedenza Macron ha avvertito Ankara che «quando si tratta di sovranità mediterranea» la Francia deve essere coerente nei fatti e nelle parole, e ha aggiunto che la politica della Francia sulla questione era simile alla sua politica in Siria prima del bombardamento del 2018 da parte di aerei da guerra francesi, britannici e statunitensi.

La Francia ha inviato navi da guerra e aerei nel Mediterraneo nel Mediterraneo Orientale, e si è impegnata in esercitazioni congiunte con greci, italiani e ciprioti. Mentre dal 6 al 10 settembre sono in corso esercitazioni congiunte turco-cipriote, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha avvertito la Francia e la Grecia che Ankara sarebbe stata pronta a «pagare qualsiasi prezzo» per difendere i suoi interessi.

Graziella Giangiulio