Media sotto attacco in Libia

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STATI UNITI D’AMERICA – New York 10/02/2015. Diversi gruppi armati in Libia hanno attaccato impunemente, rapito, intimidito, minacciato e ucciso giornalisti libici negli ultimi due anni, costringendone molti a fuggire dal paese o a imporsi forme di autocensura, Human Rights Watch (Hrw) analizzato la situazione in uno studio pubblicato il 9 febbraio.

Allo stesso tempo, i tribunali libici sono perseguendo dei giornalisti per aver diffamato funzionari pubblici e per altri reati che violano la libertà di espressione.
Il fallimento dei vari governi governi succedutisi e le autorità provvisorie hanno spazzato via gran parte della limitata libertà dei mass media che esisteva dopo la rivolta del 2011 che pose fine al regime di Muammar Gheddafi.
Nello studio di 54 pagine, “War on the media. Journalists under attack in Libya”, si afferma che le autorità non hanno saputo individuare i responsabili degli attentati contro giornalisti e organi di stampa dal 2012 ad oggi, la maggior parte dei quali sono stati commessi da attori non statali.
Nel frattempo, i tribunali sono perseguendo molte persone, compresi i giornalisti, per i reati d’opinione, in particolare per aver diffamato i funzionari pubblici. La situazione è peggiorata solo per i giornalisti quando i conflitti armati divennero endemici nel maggio 2014, accelerando l’esodo dalla Libia da molta parte degli addetti all’informazione che temevano per la loro sicurezza.