MAR CINESE MERIDIONALE. Nuova base logistica e d’intelligence e nuove isole artificiali cinesi

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Il territorio cinese più meridionale del Mar Cinese meridionale, Sansha, porterà avanti un piano per costruire una “città insulare” sull’isola Woody Island e due isolotti più piccoli vicini nelle acque oggetto disputa internazionale. Il Partito Comunista di Sansha, che si trova sull’isola di Paracel, ha condotto una riunione sul piano di sviluppo venerdì, secondo una dichiarazione sul sito web del governo della città. Sansha, parte della provincia di Hainan, è stata fondata dal governo cinese nel 2012. Il partito ha detto che mirava a trasformare Woody Island, o Yongxing in cinese, e due isolotti più piccoli – Tree e Drummond, o Zhaoshu e Jinqing – in una “base logistica e di servizi strategici chiave nazionale”.

Questo piano di sviluppo seguirà un discorso tenuto dal presidente Xi Jinping l’anno scorso e una direttiva del governo centrale emessa in aprile in occasione del 30° anniversario di Hainan, riporta Scmp. La decisione del partito comunista di Sansha si è tenuta mentre le attività di Pechino nel Mar Cinese Meridionale sono sotto il crescente scrutinio internazionale e ha seguito una dimostrazione di forza nella regione da parte degli Stati Uniti, volta a contrastare l’espansione della Cina.

Il 19 marzo, il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha criticato «la costruzione illegale di isole cinesi nelle vie navigabili internazionali» e ha accusato Pechino di bloccare lo sviluppo energetico nel Mar Cinese Meridionale attraverso «mezzi coercitivi». Il ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che si tratta di affermazioni “irresponsabili” di un “paese extraterritoriale” che ha ripetutamente cercato di destabilizzare la regione. La scorsa settimana, due bombardieri strategici americani B-52 hanno sorvolato per la seconda volta in 10 giorni l’area contesa del Mar Cinese Meridionale che si uniscono alle operazioni navali.

La marina statunitense ha già condotto quest’anno due operazioni di navigazione libera nelle acque contese, secondo un rapporto del dipartimento della Difesa, gli Stati Uniti hanno effettuato almeno cinque di queste operazioni l’anno scorso e quattro nel 2017, quattro del 2016 e del 2015. La decisione del partito di Sansha sulla costruzione di ulteriori isole è stata una risposta alle recenti sfide degli Stati Uniti sulla questione del Mar Cinese Meridionale, ma il fatto che la decisione sia venuta dal partito di Sansha invece che dal livello nazionale, indicherebbe che Pechino vuole mantenere un basso profilo.

Tommaso dal Passo