MAR CINESE MERIDIONALE. Anche Manila costruisce impianti militari sulle sue isole

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Manila sta letteralmente fortificando Thitu, un’isola nello Spratlys, che è anche rivendicata dalla Cina.

Il segretario alla difesa filippina Delfin Lorenzana ha annunciato che la costruzione di una nuova pista di atterraggio a Thitu, la più grande delle isole filippine amministrate nelle Spratlys, sarà completata all’inizio del 2019, secondo il progetto Asia Maritime Transparency Initiative, del Centro di studi strategici e internazionali, Csis.  

La pista contribuirà alla fortificazione di Thitu consentendo il trasporto in loco di attrezzature per l’edilizia e altre forniture per gli ulteriori aggiornamenti previsti, in particolare per le strutture aeroportuali dell’isola, riporta il sito di Csis. 

Thitu è occupata dalle Filippine dal 1970 e ospita circa 100 civili e una piccola guarnigione militare; adesso con la nuova pista sull’isola si andando ad aggiungere altre e potenti installazioni militari. 

Il Csis fa riferimento alle immagini satellitari prese l’11 e il 26 gennaio scorso, che mostrano sostanziali lavori di bonifica dell’isola e afferma che: «Sembra improbabile che quest’area di nuova creazione, con una superficie equivalente a circa tre isolati di città, sia intesa solo come un’area di sosta per i materiali e le attrezzature portate per riparare la pista».

Lorenzana aveva già detto in precedenza che il suo governo intende costruire un porto per la pesca, un impianto di desalinizzazione, uno di energia solare, alloggi migliorati e strutture di ricerca marina a Thitu.

La Cina, che avanza le sue pretese l’isola, sembra essere a conoscenza di questi piani e ha risposto dispiegando una grande flotta di navi poco più di 12 miglia nautiche a sud-ovest di Thitu.

È la seconda volta negli ultimi anni che la Cina ha aumentato la sua presenza intorno a Thitu. Nell’agosto 2017, un contingente di unità navali cinesi è stato dispiegato vicino all’isola quando i pescatori delle Filippine hanno tentato di costruire rifugi su un vicino banco di sabbia.

Antonio Albanese