MALDIVE. Malé aumenta i voli diretti per i turisti cinesi

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Le Maldive vogliono aumentare il numero di voli diretti dalla Cina per attrarre fino a un milione di turisti ogni anno. Si tratta di una cifra pari al triplo del numero attuale, entro il 2023, ha detto il ministero degli Esteri.

Il ministro degli Affari esteri Abdulla Shahid starebbe cercando di aumentare la connettività aerea tra i due paesi discutendone con le autorità cinesi durante la sua visita a Pechino avvenuta nello scorso fine settimana. «Durante la mia riunione con il ministro degli Esteri cinese, abbiamo discusso la possibilità di aggiungere voli più diretti dalla Cina alle Maldive», ha detto Shahid, ripreso da Asia Times.

Ci sono ora 26 voli diretti a settimana tra le Maldive e la Cina. Quasi 300.000 turisti cinesi si aspettano quest’anno di visitare le Maldive, note per le spiagge incontaminate e le isole coralline appartate sparse per circa 800 chilometri, nell’Oceano Indiano.

Nei primi sette mesi di quest’anno, 172800, ovvero il 17,4%, dei turisti provenivano dalla Cina. I funzionari del ministero degli Affari esteri hanno detto che si aspettano un record di 1,6 milioni di turisti pronti a visitare l’arcipelago quest’anno, rispetto ai 1,4 milioni dell’anno scorso.

Le Maldive sono state promosse come destinazione nei media cinesi nel 2013; la repubblica islamica ha beneficiato del suo status di “destinazione approvata” dal governo del Partito Comunista.

I cinesi, in questi anni, sono stati annualmente quasi un quarto di tutti i turisti, innescando una corsa all’assunzione per gli ospiti di lingua mandarina, di camerieri, istruttori sub e personale per gli hotel a cinque stelle. Nel 2010 Pechino ha aperto un’ambasciata, dandosi così una presenza diplomatica permanente, ed una migliore tutela ai numerosi cinesi presenti nelle isole.

I volumi di scambi bilaterali rimangono “molto bassi”, ma sono stati pianificati colloqui per discutere futuri progetti comuni. L’interesse della Cina per le Maldive corrisponde a un modello di investimenti intorno all’Oceano Indiano, definito la strategia della “collana di perle” per contenere l’ascesa dell’India.

Anna Lotti