L’Italia del benessere equo solidale

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Occorre definire che cosa conta davvero per l’Italia». Queste le parole di Enrico Giovannini, Presidente Istat, mentre annunciava iil 23 marzo, i risultati di una nuova indagine sul Benessere equo e sostenibile, durante lectio magistralis per la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico di Imt Alti Studi, oggi a Lucca. «Il concetto di benessere cambia secondo tempi, luoghi e culture e non può quindi essere definito univocamente: la definizione del quadro di riferimento per la misurazione del benessere porta con sé, dunque, un processo di legittimazione democratica. La novità italiana è il rilievo dato al patrimonio storico, artistico e paesaggistico del Paese e alla ricerca scientifica, coerentemente con l’articolo 9 della nostra Costituzione».

Gli indicatori dell’indagine Bes sono: salute, benessere economico, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, relazioni sociali, sicurezza, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ricerca e innovazione, qualità dei servizi, politica e istituzioni. «L’adozione di strutture analitiche di valutazione dell’impatto delle politiche – sostiene il Presidente Istat – è essenziale al fine di ottenere i risultati attesi. Il tema è tanto più urgente in una fase di crisi durante la quale le risorse sono scarse e non è possibile permettersi l’adozione di misure poco efficaci. L’Italia ha l’opportunità di porsi all’avanguardia in un nuovo modo di intendere la politica ed il rapporto tra quest’ultima, le parti sociali e i cittadini, in un percorso condiviso di rinnovamento e progresso del paese».