L’Ikhwan a Washington

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«Noi rispettiamo gli obblighi internazionali», così si è espresso Abdul Mawgoud Dardery, parlamentare  del partito Libertà e Giustizia, che fa capo alla Fratellanza musulmana durante un recente viaggio di una delegazione della Fratellanza a Washington. 

«Non sarà fatto nessun referendum concernente accordi internazionali. Tutti gli acrodi internazionali, compreso Camp David saranno rispettati». Lo scopo del viaggio è stato quello di ammorbidire l’immagine che la Fratellanza ha presso le istituzioni statunitensi. La casa Bianca ha terso comunque a smorzare l’importanza degli incontri avvenuti in settimana a Washington con la delegazione egiziana. il portavoce della presidenza statunitense, Jay Carney, ha detto che la delegazione egiziana ha incontrato funzionari di «medio livello» del National security council, e che l’incontro è stato il riflesso della crescente importanza che il partito sta assumendo in Egitto: «abbiamo allargato il nostro interesse» ha detto Carney «includendo anche attori nuovi che sono emersi. Noi dobbiamo giudicare l’Egitto per i suoi atti politici e non per le sue affiliazioni religiose».