LIBRI. Lo Zen e l’arte della corsa

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Sulla corsa in generale, sulla tecnica di allenamento, sulla postura e su una miriade di aspetti tecnici legati a tale attività ne sono pieni gli scaffali in qualsiasi libreria o nelle case di tutti i runner, professionisti e non.

Lo zen e l’arte della corsa è una guida che, con una visione olistica, cerca di allenare la mente e di conseguenza il corpo, ad amplificare, attraverso degli esercizi mentali, il benessere percepito mentre si corre.

In questo caso lo zen, per esperienza diretta dello scrittore, sembra particolarmente adatto a chi dalla corsa trae linfa vitale per sopportare lo stress quotidiano o chi sceglie di approcciarsi a tale attività in maniera agonistica.

Spesso il runner viene messo alla prova non tanto dalle difficoltà fisiche, ma dalle convinzioni errate che la mente elabora, condizionando così non solo la performance sportiva, ma anche la percezione del momento presente.

«Buddha dice: Non dimorare nel passato, non sognare il futuro, concentra la tua mente nel momento presente».

Durante la lettura sono inseriti gli aforismi del Buddha per aiutare il lettore a dare forma ai concetti principali del testo.

La creazione di una ricetta motivazionale getta uno sguardo consapevole sui pensieri e sulle emozioni che ci impediscono di andare a correre e ci può essere d’aiuto per superare il condizionamento nocivo che ne consegue.

«Buddha dice: noi siamo ciò che pensiamo. Tutto ciò che noi siamo viene dai nostri pensieri. Con i nostri pensieri costruiamo il mondo».

Quando la corsa sposa la pratica zen si “corre vivendo il momento” essendo profondamente consapevoli del mondo che ci circonda.

Con molta schiettezza l’autore non ci consegna il metodo della corsa felice senza sforzo, al contrario, ci avverte che l’esercizio Zen è faticoso e ci mette in condizione di apprendere, attraverso una pratica costante, una metodologia di allenamento fisico-cognitiva volta a trattare e a ridurre le angosce, le preoccupazioni, le paure e le inquietudini di chi corre.

Attraverso uno stile dinamico e preciso parole come consapevolezza, giusto sforzo, meditazione, Via di mezzo e transitorietà acquistano il giusto significato gettando nuova luce sui nostri filtri cognitivi.

Con queste premesse la filosofia Zen e gli insegnamenti del Buddha estendono il loro campo d’azione non solo sui corridori ma anche sugli aspetti della vita in generale.

«Budda dice: La pace viene da dentro. Non cercarla fuori».

La problematica tecnica legata al correre in città, in posti chiusi e monotoni, in condizioni climatiche avverse pone l’accento sugli ostacoli e sulle emozioni negative che ne scaturiscono; la pratica della consapevolezza e dell’osservazione dei propri pensieri negativi ci può aiutare a capire e analizzare i processi interpretativi che sono alla base della creazione del nostro disagio. In questo modo non siamo più vittime delle nostre emozioni, bensì siamo osservatori esterni che percepiscono il malessere svanire lentamente.

L’autore, Larry Shapiro, ci introduce il concetto di meditazione e ci illustra alcune tecniche di base; nello specifico cerca di predisporre la mente del runner alla corsa meditativa o “meditazione in movimento”.

Contare i passi, percepire il contatto con il terreno, ascoltare il respiro, etichettare e abbandonare i pensieri importuni e intrusivi, osservare il dolore sono solo alcuni dei passaggi che portano ad acquisire maggiore consapevolezza e a liberare la mente.

«Buddha dice: il piede sente il piede quando esso sente la terra».

Varie metodologie di allenamento come il Fartlek per lo sviluppo della velocità, l’allenamento a intervalli o con ripetute brevi, l’allenamento in salita, l’allenamento sulla corta e lunga distanza si integrano con la filosofia zen quando il concetto di “via di mezzo” si rende funzionale alla preparazione atletica del corridore.

Da un estratto del libro: «La lezione è che, nella vita, gli estremi dovrebbero essere evitati. Bisogna seguire la Via di Mezzo, non perché sia più semplice o più sicura, ma perché il nostro corpo e la nostra mente operano meglio quando non si trovano in condizioni estreme».

La Via di Mezzo, in questo caso, diventa parte integrante dell’allenamento e serve anche a scongiurare infortuni e sovraccarichi muscolari.

La gestione emotiva della competizione, l’accettazione degli infortuni come possibilità del divenire e dell’avanzamento dell’età sono aspetti che, in chiave zen, gettano una nuova luce sui propri e mutevoli limiti, sul conoscersi e sulla possibilità di accettare il cambiamento come una nuova opportunità; nulla è immutabile e ogni secondo genera un nuovo mondo.

Come conclusione vorrei riportare l’incipit del libro perché in maniera poetica traccia la direzione che l’autore vuole farci intraprendere.

«Le stelle perdono lucentezza mentre il sole nascente riversa la sua luce nel cielo. Il silenzio della notte cede il passo al cinguettio di un uccellino solitario a cui, presto, si uniscono gli altri. Il ritmo regolare dei vostri passi sul selciato aggiunge le percussioni a questa melodia. Un benvenuto corale accoglie il nuovo giorno. State attraversando la natura. Siete parte di lei e lei è parte di voi. Riconoscete questi momenti? Si ripetono ovunque, in continuazione, e questo libro vi insegnerà a riscoprirli grazie alla corsa. Che tu sia un runner navigato interessato ad accrescere la tua esperienza, un novizio desideroso di passare al livello superiore della tecnica o un sedentario che sta ancora cercando un motivo per dare una chance alla corsa, lo Zen ha molti doni da offrirti».

Simone Lentini

Lo zen e l’arte della corsa

Larry Shapiro

Traduttore: V. Cerqua

Editore: Ultra

Anno edizione: 2012

Pagine: 185 p. , Brossura

  • EAN: 9788876157103