LIBRI. L’IGNOTO DAVANTI A NOI. Sognare terre lontane

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Sogno e scoperta hanno alimentato, da sempre, quel desiderio viscerale di spingersi oltre i limiti e i confini del mondo conosciuto. Le conquiste e le esplorazioni, supportate anche dall’avanzamento della tecnica, hanno permesso all’uomo di mappare con una precisione millimetrica tutto il globo, non lasciando ormai spazio all’ignoto e a tutta quella sfera legata alla potenzialità dell’immaginazione.

Quella spinta propulsiva che, con alternanza di fasi, lega il sogno alla scoperta e viceversa, rischia di esaurirsi, e con essa anche la carica emotiva che la fantasia riesce a generare quando lo stupore e la curiosità disegnano nuove rotte.
Alessandro Vanoli, storico del Medioevo, esperto di storia mediterranea e autore di questo brillante ed incisivo saggio, ci viene in aiuto, ricordandoci che la storia, quella raccontata, è sempre questione di punti di vista e che, a ben guardare, di ignoto e di stupore è ancora pieno il mondo.
Attraverso il tempo e lo spazio, mescolando fonti storiche e letterarie, l’autore ci consegna un testo che racconta come ogni civiltà e ogni luogo possa essere il centro di riferimento da cui partire.
«Eccolo Cristoforo Colombo, col suo berretto scuro e il piglio da eroe marinaro: annusa l’aria dell’oceano e decide che la direzione è giusta. Sembra che tutto cominci ora e che questo sia l’unico destino possibile. Ma non è vero. La macchina della storia si è già messa in moto da un po’».
Capire che l’Oriente, nella sua accezione più ampia, viene definito e percepito come tale da noi solo in relazione all’Occidente e non in maniera universale. A ragion veduta, l’autore ci fa notare che la Cina, dal suo punto di vista, può essere uno dei tanti centri; perché cambiando prospettiva ci si potrebbe rendere conto che la scoperta del mondo non è un privilegio esclusivo dell’Occidente.
“Ex oriente lux” dicevano i romani: dall’oriente viene la luce.
Oltrepassando le colonne d’Ercole, Tolomeo nel 150 d.C. disegna il volto di quel mondo romano con il suo libro, Geografia.
Platone, con le sue pagine, pone i presupposti per la creazione del mito di Atlantide.
Incontriamo un viaggiatore arabo che scopre l’ignoto alle Maldive nel quattordicesimo secolo, dove la diversità crea l’occasione per generare nuove possibilità socio-culturali.
Assistiamo alla trasformazione delle mappe, dove le credenze e i sogni lasciano il posto a strade e confini misurabili. Le mappe diventano strumenti indispensabili per tracciare rotte di utilizzo a scopi commerciali.
Marco Polo ci conduce nella città di Kashgar, mentre Alessandro Magno, il Macedone, cerca ancora di valicare i suoi confini alla ricerca di quello stupore che solo la scoperta dell’ignoto può regalare.
Cristoforo Colombo apre le porte ai conquistadores spagnoli e da il via, simultaneamente, alla fine di un mondo e alla creazione di quel passato che oggi è alla base del presente americano.
Calvino intervisterà Montezuma e l’inquisizione scoverà la biblioteca di Bahia nelle foreste tropicali, dove il confine tra vinti e vincitori non è così netto, e dove il divino, nelle sue interazioni, si rigenera creando nuove vie percorribili.
Solcando i mari scopriremo che la pirateria, nell’arco della storia, è sempre esistita ed è stata anche determinante e condizionante da un punto di vista economico e sociale, sia nel Mediterraneo che negli Oceani. L’idea romantica e affascinante della pirateria, relegata al mondo tropicale, è quella che più di tutte riesce a trasmetterci quell’idea di libertà e di scoperta, tra esotismo e alterità, capace di creare meraviglia. Con accuratezza l’autore ci spiegherà la differenza tra bucanieri, corsari e pirati.
Con immenso stupore, scopriremo che Robinson Crusoe è esistito davvero.
Insieme al comandante Cook, nel 1775, nelle acque ghiacciate dell’Antartide testeremo il nuovo cronometro marino costruito da John Harrison per il calcolo della longitudine. A tal proposito non posso che consigliare la lettura del libro scritto da Dava Sobel, Longitudine, edito da Rizzoli.
L’autore del saggio, Alessandro Vanoli, ci regala la possibilità di capire che la storia simultanea del mondo ha una sua logica interpretativa strettamente legata al punto di vista, e che il sapere, in maniera sincronica, oltre a fare luce sull’ignoto, creerà sempre i presupposti per nuove domande e nuove scoperte.

Simone Lentini

L’ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane
Alessandro Vanoli 

Editore: Il Mulino
Collana: Intersezioni
Anno edizione: 2017
Formato: Tascabile
Pagine: 200 p. , Brossura
EAN: 9788815267320