LIBRI. La Casa dei Krull

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Lo scrittore, George Simenon, servendosi della struttura del noir ci racconta la storia della famiglia Krull per far luce su alcuni aspetti della natura umana quali il pregiudizio, l’odio e il sospetto scaturiti dall’incontro con la diversità, con lo straniero.

Nel nord della Francia, in un paesino non identificato, si trova, ai margini del paese, la casa dei Krull, famiglia di origine tedesca, e il loro emporio, dove solo le mogli dei marinai di passaggio si recano a fare spesa e non gli abitanti del paese.
La storia di una famiglia che dignitosamente cerca di integrarsi in un sistema che non li ha mai voluti accettare, dove la miseria alcolizza gli spiriti e distilla l’odio per scaricare le proprie frustrazioni sul diverso. Una storia di esclusione fisica e sociale.
In questo clima di rifiuto e marginalità, proprio di fronte l’emporio, viene ripescato il cadavere di una ragazza violentata e uccisa; l’efferato delitto sarà il pretesto per far ricadere le accuse sulla famiglia di origine tedesca naturalizzata francese.
L’autore ci fa entrare nella casa attraverso Hans, un cugino tedesco dei Krull, che irrompe con la sua vena disincantata, leggera ma molto perspicace, nella vita della famiglia. La presenza di Hans destabilizzerà l’inflessibile e monolitico ordine familiare portando alla luce colpe e vergogne nascoste.

La rigida etica protestante dei Krull porrà a sua volta Hans ad essere considerato diverso, e per questo giudicato, a priori, in maniera negativa e sospettosa. Una doppia chiave di lettura che relegherà Hans ad essere diverso tra i diversi. Con sapienza e lucidità l’autore riesce a creare le stesse dinamiche pregiudiziali sia all’interno di un microcosmo quale la casa, sia all’esterno, nel paese.

L’interazione dei personaggi all’interno dell’abitazione rende possibile una costruzione completa e complessa dei personaggi poiché ognuno si rivela in relazione all’altro e per conseguenza dell’altro.
Uno scrittore che conosce alla perfezione il peso specifico di ogni singola parola e in virtù di questo traccia, con apparente disinvoltura ed eleganza, trame di mondi finiti e possibili.
Per meglio chiarire a cosa faccio riferimento vorrei proporvi un piccolo estratto del libro:
«Nemmeno ventiquattr’ore dopo il suo arrivo Hans girava per casa con la massima disinvoltura, come se ci avesse passato tutta l’infanzia; ovunque si trovasse riusciva persino a riconoscere la voce di Pipì, che veniva di continuo a sbrigare commissioni per i marinai e ogni volta non perdeva occasione per farsi un cicchetto.
E non si era limitato ad ambientarsi tra le pareti domestiche, aveva esplorato anche i dintorni. La città era come se non esistesse. La casa si trovava all’estrema periferia, al punto che non ne faceva quasi più parte. Tanto che il tram si fermava a meno di cinquanta metri e tornava indietro dopo aver fatto manovra.

Di fronte alla casa, la banchina, larga e fiancheggiata da tre o quattro filari di alberi, era disseminata di panchine, travi, legname da costruzione e mattoni scaricati dalle chiatte…».
Se volete imparare a scrivere leggete Simenon e durante il vostro lungo viaggio di apprendistato guardate a lui come un ipotetico punto di arrivo sempre troppo distante.
Scritto nell’estate del 1938 con il titolo di “Chez Krull”  fu pubblicato in Italia per la prima volta nel 1965 da Mondadori. “La casa dei Krull”  viene ora riproposto da Adelphi con la classica traduzione di Simona Mambrini che ringrazio per avermi restituito l’eleganza stilistica e l’intento letterario del maestro George Simenon.

Simone Lentini

La casa dei Krull
Geroge Simenon

Traduttore: S. Mambrini
Editore: Adelphi
Collana: Biblioteca Adelphi
Anno edizione: 2017
Pagine: 220 p. , Brossura
• EAN: 9788845931383