LIBRI. Il segreto del Caso Moro

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Il segreto di Antonio Ferrari, inviato speciale del Corriere della sera, narra la storia del rapimento e dell’uccisione del segretario di un partito italiano che lo scrittore chiama DC (acronimo di Democrazia Cristiana).

Il movente di questo atto criminale è di matrice politica, poiché una pericolosa e sovversiva organizzazione criminale, le BR (acronimo di Brigate Rosse), vuole evitare a tutti i costi che venga accordata la fiducia al governo (DC) con l’appoggio esterno di un partito chiamato dall’autore PCI (acronimo di Partito Comunista Italiano). 

Con molta fantasia lo scrittore inserisce la vicenda politica e criminale in una nazione chiamata Italia.

Minuziosamente costruisce una realtà ipotetica intorno all’atto delittuoso.

Le Brigate rosse, falange armata di estrema sinistra che non cerca alcun tipo di compromesso politico con nessun partito, insanguina il paese con atti terroristici, reclutando soldati in tutto il paese per il perseguimento dei suoi ideali.

Da un estratto del libro:

«È essenziale sviluppare al massimo il potenziale delle Brigate rosse. Il terrore che diffondono nell’apparato istituzionale è grande. Lo Stato sta rispondendo con leggi che mettono in crisi la sua stessa credibilità democratica. Quando la maschera cadrà completamente, arriveranno anche le masse. Ora non è necessario… Non la vedete, L’Italia degli scandali? La gente ne ha le scatole piene. I ceti medi pagano anche per l’alta borghesia. Gli stipendi, anche i più elevati, sono falcidiati dalle tasse. Mentre i grandi professionisti, i grandi ladri, continuano a portare i soldi all’estero, a far vacanze da nababbi, a sfruttare la povera gente. Prima o poi capiranno tutti».

Una pesante crisi economica e di conseguenza un malcontento generale spacca un paese che, a sua volta, è segretamente manipolato da una sorta di cupola segreta. Servizi segreti di altre nazioni che l’autore chiama America, Francia, Polonia, Russia e Israele, cercano di condizionare pesantemente le sorti di questo povero e lacerato paese chiamato Italia. Estremismo ideologico di destra e di sinistra e il conflitto che ne consegue, contribuiscono ad alimentare e a giustificare bieche e violente soluzioni sovversive.

Con disperata ironia l’autore ci fa entrare in una sorta di “camera di compensazione” dove, per il bene del paese e attraverso scomodi ma necessari “segreti di stato”, si cerca con ogni mezzo di mantenere un ipotetico equilibrio. Spie torbide e losche confondono quell’infantile e ideologica linea che divide i buoni dai cattivi. Lupi mangiano agnelli dalla carne marcia.

In questo contesto si inserisce il mondo dei sindacati, la manipolazione dell’informazione da parte degli organi di potere, microcriminalità e la paura che tutto ciò possa accadere veramente. Scusatemi per la provocazione, ma l’autore stesso, anche se usa nomi fittizi, ci avverte che chi leggerà capirà tutto.

L’impressione che si ha, grazie ad un ritmo ansiogeno e ad una qualità altissima della scrittura, è quella di sentirsi spiati. Il lettore ha l’impressione che le pagine scottino e che quei segreti possano ancora mettere in pericolo chi ne viene a conoscenza.

Basti pensare che il libro fu scritto nel lontano 1981 su richiesta di uno dei massimi dirigenti della Rizzoli e non fu mai pubblicato. Per molti anni venne rifiutato da altre case editrici.

Solo dopo trentacinque anni il romanzo vede la luce per l’editore “Chiarelettere”.

A lungo ho meditato su come affrontare la recensione di questo testo, poiché sull’argomento è stato detto tanto e le fonti di cui siamo venuti a conoscenza hanno, in linea di massima, ricostruito una sorta di verità.

Il rischio di sfociare nel qualunquismo mi ha fatto quasi desistere dal provare a scrivere questa recensione, ma l’idea che un romanzo potesse servire alla divulgazione della nostra memoria storica su una pagina così oscura del nostro paese mi ha motivato a farlo.

Il mio pensiero è rivolto anche ai due carabinieri a bordo dell’auto di Aldo Moro, Oreste Leonardi e Domenico Ricci, ai tre poliziotti che viaggiavano sull’auto di scorta, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, Francesco Zizzi e ai parenti delle vittime; perché quando una persona muore si interrompe con lui un viaggio di incontri chiamato amore. 

Ringrazio il giornalista e lo scrittore Antonio Ferrari.

Il segreto
Antonio Ferrari

Editore: Chiarelettere
Collana: Narrazioni
Anno edizione: 2017
In commercio dal: 14/09/2017
Pagine: 336 p., Brossura
EAN: 9788861909465

Simone Lentini