LIBIA. Un video mostra il bombardamento di Tajoura

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Il quotidiano on line Al Marsad, ha pubblicato la sera del 5 luglio un ampio servizio sul tragico bombardamento che ha colpito il campo di detenzione per migranti di Tajoura, utilizzando delle immagini satellitari e video di sorveglianza. 

La Maxar Foundation, uno dei più grandi istituti di ricerca spaziale al mondo, ha pubblicato e distribuito ai media internazionali le foto dell’esplosione di Tajoura. La prima immagine satellitare mostra un edificio quadrato di cemento con un foro sul tetto. Una bomba è penetrata nel tetto di cemento e questo sito è fondamentalmente il quartier generale militare occupato dal battaglione di sicurezza che sorveglia il centro quasi direttamente. 

Secondo gli osservatori, le immagini satellitari e il videoclip possono aiutare a sapere esattamente cosa è successo agli investigatori indipendenti. Stando alla registrazione e alla tempistica della telecamera, la prima esplosione o bombardamento ha avuto luogo presso la sede del battaglione di sicurezza alle 23 e 28 minuti. Il filmato mostrava al momento dell’esplosione, polvere, schegge e erano sparsi davanti alla telecamera, ma non sembrava avergli causato danni strutturali.

Pochi secondi dopo, il filmato mostra un gruppo di migranti che scappa dalla posizione del bersaglio, la sede del battaglione è in direzione di un passaggio asfaltato che separava e il luogo del raid, il che avrebbe sollevato la questione del perché si trovassero in quella zona al di fuori del rifugio e dintorni. 

Subito dopo il primo bombardamento, il filmato mostra persone che si agitano e alcuni migranti dall’Hangar in direzione della piazza e tra le 23:00 e i 30 minuti fino alle 23:00 e 37 minuti, oltre a persone con oggetti sconosciuti in mano. Si vedono uomini in abiti civili, alcuni con radio e pistole provenienti dal luogo del primo bombardamento, che fanno rientrare tutti i migranti che si erano precipitati fuori, dentro l’hangar, invece di evacuarli.

Alle 23:00 e 39 minuti, il filmato mostra che tutti gli immigrati all’estero sono stati fatti rientrare di nuovo nell’hangar mentre il fumo del bombardamento del sito di sicurezza continua verso di loro, e poi da una Toyota-Tandra scende un uomo, disarmato che arriva in direzione nord dell’hangar che li fa rientrare nuovamente.

Redazione