Per una Libia più sicura

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LIBIA – Tripoli 31/08/2013. Il tema della sicurezza rimane sempre cruciale nelle vicende libiche e nelle preoccupazioni delle cancellerie dell’area. 

Di controlli alle frontiere e contrabbando di armi e di beni hanno parlato il 29 agosto le delegazioni libica e tunisina incontratesi nella capitale libica. Ali Zeidan, infatti, ha incontrato a Tripoli il ministro degli Esteri tunisino Othman Jarandi.

Alla riunione hanno partecipato anche il ministro degli Esteri libico Mohamed Abdulaziz , Il consigliere presidenziale tunisino Adnan Mansar e l’ambasciatore tunisino in Libia, Ridha Boukadi.

Jarandi consegnato una lettera del presidente tunisino Moncef Marzoukia Zeidan, il cui contenuto non è stato divulgato.

I piani per il rafforzamento della cooperazione bilaterale nella lotta contro le organizzazioni terroristiche e la cooperazione economica tra i due paesi sono stati inoltre discussi nel corso della riunione .

L’incontro è arrivato il giorno dopo che le autorità tunisine hanno dichiarato Ansar Al Sharia un’organizzazione terroristica e che il ministro degli Interni tunisino Lotfi Ben Jeddou rivelato i nomi dei sospetti ricercato per l’assassinio di importanti uomini politici tunisino Chokri Belaid e Moahmed Brahmi (AGC Communication: Ansar al Sharia dichiarato gruppo terroristico).

Il giorno successivo, 30 agosto, il primo ministro ad interim egiziano Hazem El – Beblawi ha invitato la Libia ad intensificare gli sforzi per impedire il contrabbando di armi transfrontaliero. In un incontro tenuto sempre il 29 agosto con l’ambasciatore della Libia al Cairo, Mohammed Fayez Jibril, Beblawi ha detto che ci doveva essere una maggiore presenza militare sul confine, secondo quanto riportato dal quotidiano egiziano Al Masry Al Youm.

Nei giorni precedenti ci sono stati una serie di sequestri di armi in Egitto, presumibilmente provenienti dalla Libia e destinati principalmente ai membri delle tribù ribelli nel Sinai oppure destinate a Gaza.

Beblawi ha anche chiesto una maggiore protezione per i diplomatici egiziani in Libia, evitando il ripetersi di attentati nei loro confronti come gli attacchi dinamitardi al consolato egiziano a Bengasi del 17 agosto.

Beblawi ha poi invitato la Libia a sostenere l’Egitto nell’attuale crisi politica. Il suo governo contava sul sostegno e l’assistenza araba e guarda alla Libia come partner per investimenti comuni, in particolare nel settore agricolo e in progetti sull’energia. A testimonianza del difficile clima d’insicurezza in Libia, sta l’omicidio del procuratore generale militare Yousef Al-Asayfer e di suo fratello, uccisi con autobomba a Bengasi il 29 agosto.

«L’episodio è avvenuto nel quartiere di Al – Laythi alle 13:45, mentre i fratelli Al- Asayfer uscivano da una moschea a Dhuhur», riporta il Libya Herald .

La bomba era azionata da un telecomando. Questo è stato l’ultimo di una serie di omicidi e attacchi mirati in Libia in generale, e a Bengasi e Derna (AGC Communication: Derna come Bengasi), in particolare, nel corso dell’ultimo anno. Si crede che il vero scopo non sia la vendetta contro gli individui coinvolti nel regime di Gheddafi quanto la destabilizzazione della città e del paese. In precedenza un esperto artificiere, il colonnello Mustafa Agela Almugrbi, era stato ucciso mentre camminava con suo figlio da una nei pressi della moschea di Bengasi dopo la preghiera del venerdì.

Complessivamente, riporta il giornale, negli ultimi giorni, almeno sei uomini sono stati arrestati con l’accusa di essere coinvolti negli atti di terrorismo.

Il Comitato per la Sicurezza Nazionale del Congresso nazionale libico, inoltre, ha fatto sapere il 30 agosto che ha ricevuto «rapporti segrete» dal capo dell’intelligence Salem Hassi sull’ondata di omicidi e attacchi avvenuti a Bengasi e altrove nelle ultime settimane .

«I rapporti sono molto importanti e contengono informazioni cruciali» ha annnciato Rujban Abubakr Abdulgader presidente del Comitato per la Sicurezza Nazionale.

Le informazioni contenute nei rapporti dell’intelligence libica  potrebbero aumentare le tensioni, ha Abdulgader al Libya Herald.

Il comitato ha richiesto l’audizione urgente del Capo di Stato Maggiore Abdulsalam Jadallah Al- Obeidi e dello stesso Hassi per discuterne i contenuti.

Abdulgader ha anche rivelato che ci sono discussioni tra i membri del Congresso sulla formazione di una forza militare, sotto il controllo del Congresso, per mantenere la sicurezza. Non ha però detto se questa nuova entità sarebbe interna all’esercito regolare o alle forze della Libya Shield o sedi essa debba essere responsabile il Presidente del Congresso, Nuri Abu Sahmain, nel suo ruolo di Comandante in Capo delle forze armate.