LIBIA. Il GNA ha perso l’1,2% del suo territorio

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Sui nuovi assetti di potere che si vanno delineando nel settore militare al seguito del GNA si è levata recentemente la voce critica del presidente del Consiglio degli anziani libici, Muhammad Al Maghrabi, che ritiene giustificate le operazioni militari che il LNA sta conducendo a Tripoli, poiché finalizzate a scacciare i terroristi dalla capitale. Secondo account locali che monitorano il territorio acquisito dalle principali fazioni in lotta in Libia, il GNA ha perso, dal 1 maggio scorso, circa 1300 chilometri quadrati di territorio, ossia l’1,2% del territorio che occupava al tempo dell’ultima rilevazione. 

Venendo alla tragedia di Al Khums, nel pomeriggio del 25 luglio l’Organizzazione mondiale della sanità aveva notificato il naufragio di più di 150 migranti al largo di Al Khums, ad est di Tripoli. Notizie più specifiche sul caso sono poi giunte: l’imbarcazione stava in realtà portando almeno 250 migranti, in gran parte eritrei e sudanesi, ed è scuffiata dopo un’avaria al motore. Medici Senza Frontiere ha assistito 135 sopravvissuti; sono poi state messe on line nel pomeriggio del 26 luglio delle fotografie di corpi in sacchi neri abbandonati di fronte al Consiglio municipale di Al Khums, molto probabilmente sono legati al naufragio. 

L’inviato speciale dell’Altro commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite, il diplomatico francese Vincent Cochetel, ha poi aggiunto che 84 dei migranti sopravvissuti sono stati alloggiati nel centro migranti di Tajoura, il centro migranti che nella notte fra l’1 ed il 2 luglio scorsi era stato vittima di un bombardamento da parte delle forze del GNA. Il ministro dell’Interno e della Difesa del GNA Fathi Bashagha aveva disposto lo sgombero del campo a seguito delle pressioni della comunità internazionale senza, in realtà, trovare una sistemazione adeguata ai migranti. Gli stessi infatti, come da accordi precedenti, non avrebbero dovuto trovarsi nelle vicinanze di un deposito di munizioni. 

Ora Cochetel accusa il GNA di violare ulteriormente le disposizioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite riportando l’orologio indietro di un mese circa. Va inoltre ricordato che una settimana dopo le disposizioni di Bashagha in materia, i migranti, dispersi per il centro di Tripoli, avevano già deciso spontaneamente di ripopolare il campo di Tajoura probabilmente non avendo trovato sistemazioni alternative. A prescindere dalle ripercussioni umanitarie del caso, le milizie del GNA hanno più volte dimostrato di non farsi problemi ad utilizzare i migranti come scudi umani o come diversivo per accusare il LNA di massacri (come a Tajoura appunto). Per contro Bashagha usa spesso lo spauracchio dell’incremento dei flussi migratori nel Mediterraneo per tenere in scacco l’Unione Europea, ed in particolare l’Italia.

Redazione