LIBIA. Il GNA attacca Salamé e lascia molti uomini sul terreno

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Continuano a tenere banco le dichiarazioni degli esponenti politici e religiosi libici sull’intervento che il responsabile speciale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamé, ha fatto al Consiglio di sicurezza sulle condizioni del conflitto libico tra il LNA e le milizie del GNA nei giorni scorsi.

Le reazioni delle anime che gravitano attorno al GNA, miliziani e politici, sono state veementi ed hanno respinto in tutto e per tutto l’intervento di Salamé.

Nel frattempo, proseguono gli scontri su tutti i fronti della capitale. Per quanto il territorio controllato dal LNA non sembri aumentare, dopo le azioni delle settimane scorse attorno al campo Yarmouk e verso Gasr Garabulli, il LNA sta piazzando i suoi pezzi di artiglieria sempre più verso nord, quantomeno estendendo l’area contesa. Account social locali hanno brevemente riassunto la situazione: nessuno scontro diretto nell’area tra Ramla e Swani ma molti attacchi aerei del LNA andati a buon fine; il LNA si stabilizza attorno ai confini di campo Yarmouk e nonostante azioni di alcuni ristretti gruppi verso Gasr Garabulli il LNA conferma il suo controllo solo su Wadi Al Rabie compresa l’area di Zatarna.

Sotto i bombardamenti delle forze aeree del LNA, la situazione delle milizie del GNA, dai social media, vien descritta come catastrofica. Le milizie tornerebbero in centro a Tripoli per poi bersagliare con l’artiglieria aree residenziali fra cui il Plateau project. 

Un report on line indica che nella giornata del 1 agosto sono morti 29 miliziani del GNA di cui 14 di Misurata mentre altri 6 morti del LNA erano della sala operativa di Ajdabiya. Il trasferimento dei feriti delle milizie è stato condotto nell’area della Sidra Road fra Khallat Al Furjan ed Ain Zara.

Altri conteggi, nei giorni successivi, parlano di decine di caduti e centinaia di feriti per le milizie del GNA che stanno usando tutti gli ospedali e le cliniche del centro.

Redazione