Piano B per la ferrovia libica: l’Italia

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LIBIA – Tripoli. 23/06/13. L’Autorità di Attuazione per la ferrovia in Libia e la China Railway Construction Corporation (CRCC) si sono incontrate mercoledì scorso per discutere i modi in cui si desidera riattivare la realizzazione del progetto ferroviario.

L’azienda cinese ha contratti per attuare numerose parti del progetto ferroviario da: Tripoli al confine tunisino di Ras Jdair, Tripoli – Khoms – Sirte e Al-Hisha-Sebha. Nessun dettaglio è stato rilasciato per quanto riguarda eventuali risultati. Tuttavia, è stato rivelato che un tentativo è stato fatto per raggiungere un accordo quadro che consenta la riattivazione della realizzazione dei progetti ferroviari.

Fonti presso l’Autorità di Attuazione ferroviario LANA detto che l’incontro è stato a seguito della decisione del governo libico di continuare con l’attuazione dei progetti ferroviari. Tale decisione è stata rivelata scorso 26 febbraio dal ministro dei Trasporti Abdel-Qader Ahmed in una conferenza stampa. Egli aveva rivelato di aver già avuto colloqui con i russi per quanto riguarda la ripresa della costruzione della ferrovia in base ai vecchi contratti.

Il costo complessivo della realizzazione della ferrovia libica è di circa 12 miliardi di dollari da suddividersi in una parte realizzata dai russi (RZhD), con il compito di costruire la linea tra Sirte e Bengasi, e la China Railway Construction Corporation (CRCC). Alla azienda cinese è stato assegnato un contratto nel 2008 per costruire la linea da Sirte a Khoms e poi al confine con la Tunisia a Ras Jedir. E sempre la CRCC ha vinto anche il contratto per la costruzione della linea di 800 chilometri tra Misurata e Wadi Shatti vicino Sebha.

Il progetto ferroviario, inizialmente ostacolato dai rivoluzionari, ora è anche attivamente supportato dal Congresso. Nel mese di febbraio, il portavoce del GNC, Omar Hemidan, ha detto di aver incaricato i suoi comitati delle Comunicazioni e Trasporti di scegliere un presidente e vice-presidente per l’attuazione del progetto ferroviario.

Il progetto si farà a patto di rispettare i costi iniziali e di non ritardare nella consegna altrimenti è prevista una penalità del 50% del costo effettivo della costruzione. 

Secondo il ministro, c’è anche un piano B se i russi e cinesi rifiutano l’offerta ferroviaria. C’è un progetto alternativo con gli italiani ancora sul tavolo, ha detto, utilizzando fondi italiani, si tratta dei 5 miliardi di euro offerti dal Governo Berlusconi come risarcimento per la colonizzazione italiana della Libia.