Tripoli richiama i riservisti

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LIBIA – Tripoli 23/7/13. La situazione della sicurezza è sempre più critica in Libia.

Come riporta il Tripoli Post il 20 luglio, di fronte a un aumento dei reati nel paese nel corso degli ultimi mesi, il ministero dell’Interno ha avvertito che non avrebbe più tollerato azioni da parte di gruppo criminale. In un comunicato stampa, il ministero ha detto che non avrebbe più tollerato simili atti, anche se motivati politicamente. «Molti sequestrI di persona si sono registrati, sono una minaccia ai valori umani e un offesa alla libertà degli individui», recita il comunicato. La dichiarazione ha confermato poi, che i reati sono stati commessi a scopo di ricatto o per cause ​​politiche. Questo fatto è considerato un punto di partenza per l’affermazione delle istituzioni di sicurezza in Libia. Altra novità nella dichiarazione del ministero è che ha avvertito che i criminali saranno perseguiti «indipendentemente dall’appartenenza tribale o dai legami regionali». Ha inoltre invitato i cittadini a segnalare alle stazioni di polizia e altri uffici di sicurezza tutte le informazioni che aiuta a catturare criminali. L’annunciuo del ministero non è stato però sufficiente a fermare le violenze: due alti ufficiali dell’aeronautica militare libica sono stati uccisi nel giro di pochi giorni. Il colonnello Fathi Al-Aamami è stato ucciso a Derna il 22 luglio. Un altro ufficiale del’aerinautica era stato trovato morto il 19 luglio vicino Bengasi, dopo essere stato sequestrato il giorno prima. Aqeela Mailoud Al-Abaidi, la vittima, era capo del Dipartimento di Ricerca e salvataggio e Capo dell’ufficio Personale dell’aeronautica. Derna è il centro di reclutamento per i combattenti militanti che hanno aderito le guerre in Iraq, Afghanistan e Siria, sempre a Derna, a giugno, era stato assassinato un giudice è fuori dal tribunale della città, poche settimane dopo la ripresa die lavori delle corti. In mezzo a tutto questo caos della sicurezza, il governo riceve sempre più pressioni per riattivare e ricostruire l’esercito. Dai vertici dell’esercito è stata emessa una circolare in tutti i riservisti appartenenti alle Forze Speciali e attualmente impiegati in ministeri, banche e aziende private e pubbliche devono unirsi alle loro unità. La chiamata portava come data d’inizio del richiamo il 21 luglio. La chiamata per i riservisti è rivolto anche a quegli ufficiali dell’esercito e a quei soldati già assegnati a battaglioni legati con il vertice delle forze armate libiche.  

Il motivo, secondo la circolare, è quello di ricostruire le forza speciali e ristrutturarle. Questa mossa potrebbe essere la prima decisione da parte dell’esercito libico di iniziare effettivamente la propria ricostruzione dopo molti decenni. Gheddafi, infatti, aveva distrutto sistematicamente l’esercito dal 1980, creando al suo posto piccoli battaglioni ben armati guidati dai suoi figli e dagli uomini più fidati. Il richiamo può anche essere considerato un tentativo d’indebolimento delle molte milizie e gruppi armati che traggono la loro legittimità dalla presenza tra i loro ranghi di ufficiali e soldati dell’esercito regolare e delle forze speciali. Questi gruppi, così privati del supporto tecnico e tattico, sarebbero costretti a scioglersi, afferma il quotidiano. 

Coloro che non si presenteranno, saranno denunciati all’autorità giudiziaria. Questa misura si aggiunge a quelle già decise relative a nuovi reclutamenti e all’addestramento da fare al di fuori dei confini libici presso paesi vicini come Italia e regno Unito.