LIBIA. Continuano i bombardamenti su Gharyan

243

La seconda fase di “Flood of Dignity”, l’operazione per la ripresa di Tripoli, ha fatto marcati passi in avanti. Il LNA ha portato le sue truppe avanti sui settori di Zatarna ed Ain Zara come confermato dal Comando generale, nonché sostenuto alcuni scontri con le milizie del GNA. Le truppe di terra sono state supportate dalle forze aeree che hanno bombardato su tutta l’area contesa. 

In risposta all’avanzata si registra che il gruppo qaedista di stanza a Tajoura ed il muftì jihadista Sadiq Al Ghariani hanno abbandonato il loro quartier generale, mentre sono arrivati a Misurata 68 cadaveri e 270 feriti a seguito dei raid aerei del LNA. 

Sul settore ovest della città le forze aeree del LNA hanno bombardato un ospedale da campo delle milizie del GNA a Swani facendo morti e feriti. 

Sul settore centrale i battaglioni Tariq Bin Ziyad e 9a brigata sono avanzati ieri sera nella zona di Ain Zara conquistando punti di osservazioni ed armamenti delle milizie del GNA che hanno subito morti e feriti. Il LNA ha conquistato alcuni mezzi corazzati e carri armati. 

Un altro bombardamento del LNA è avvenuto sulle postazioni del GNA in prossimità del ponte per l’aeroporto Internazionale, sulla Airport Highway dove almeno tre miliziani sarebbero morti. 

Nel settore est, il LNA ha compiuto una decisa avanzata finendo di prendere l’area di Zatarna fino alla Al Nashi’a Road, in vista della costa ed ha intrattenuto scontri ad Al Quway’ah. Ad Aziziyah i paracadutisti del LNA si sono lanciati sulle postazioni delle milizie del GNA. 

A Gharyan proseguono i raid aerei. Il LNA ha colpito il quartier generale delle milizie del GNA a Gharyan provocando 9 morti. 

Le recenti sconfitte militari sullo scenario di Tripoli non sembrano impensierire i membri del GNA che da giorni si ritengono fiduciosi in un ribaltamento degli eventi. Il ministro dell’Interno e della Difesa del GNA Bashagah ha dichiarato che nel giro di un anno il generale Haftar verrà non solo cacciato da Tripoli ma addirittura fino alle porte orientali della Libia. 

A Tripoli i cittadini stanno avendo grosse difficoltà nell’approvvigionamento di beni di consumo il che si aggiunge al susseguirsi di blackout elettrici. Account locali riportano che la poca benzina e il diesel rimasti vengono usati, da chi può, per azionare generatori di corrente. La marcata interdipendenza del comparto elettrico e quello idrico nella regione, nonché le proteste ed i sabotaggi della popolazione alle infrastrutture critiche, fanno supporre che i sindaci abbiano poche possibilità di incidere sulla situazione.

Redazione