Libia. Sicurezza nell’occhio del ciclone

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LIBIA – Bengasi 05/08/2013. Le autorità libiche hanno iniziato il 4 agosto un’operazione volta al rafforzamento della sicurezza a Bengasi.

Oltre 900 apaprtenenti alle forze speciali sono stati dispiegati ella città nell’ambito del programma di incremento della sicurezza nelal città e di contrasto agli attacchi effettuati contro stazioni della polizia e contro eminenti figure della città, riporta l’agenzia Pana. Bengasi è stata teatro di una serie 

di attentati eslosivi e di uccisioni negli ultimi mesi. Il 4 agosto, un agente di polizia è stato ucciso facendo saltare in aria la sua automobile; il giormno precedente, uomini armati hanno attaccato un convoglio militare. Nell’azione due degli attentatori sono stati arrestati. 

Sempre il 5 agosto, il vicepremier, Awad al-Barissi, si è dimesso, lamentandosi dell’incapacità del governo nel gestire le necessità del popolo libico e soprattutto incapace di effettuare una adeguata e promessa decentralizzazione amministrativa. «I mie sforzi di allocare i capitoli di spesa ai comuni così da garantirgli una adeguata autonomia finanziaria sono stati resi vani dal governo» riporta l’agenzia di stampa statale della Libia.  Al-Barissi avrebbe anche lamentato la grave incapacità del governo centrale di gestire la sicurezza. Se al -Barissi si dimette, nella stessa giornata, il ministro per gli Affari sociali, Kamila Khamis al-Abidi, dimissionario, ha ritirato le proprie dimissioni senza dare alcuna spiegazione.