Libia, a rischio lo sviluppo delle risorse naturali

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Libia: i cittadini si dirigeranno alle urne il 7 luglio per le prime elezioni nazionali dopo la cacciata nell’ottobre 2011 dell’ex leader Muammar Gheddafi.

Dalle urne uscirà il nome del futuro primo ministro, un gabinetto e un potere costituente che avrà il compito di redigere una nuova costituzione. Del nuovo governo non faranno parte né gli ex di Gheddafi né il Consiglio nazionale di transizione che per legge non può partecipare al futuro governo a causa di restrizioni promulgate il 1 gennaio 2012. A elezioni avvenute, per la Libia si potrebbe aprire una nuova era, più sicura, capace di attrarre nuovi investitori internazionali, viceversa se il potere post-Gheddafi in Libia sarà composto da milizie locali, regionali, cosa per altro molto probabile, sarà più difficile per la Libia svilupparsi. Il costante affermarsi del potere di governi cittadini eletti a livello locale e la forza crescente e l’integrazione delle milizie regionali farà sì che gli investimenti futuri, in particolare quelli connessi al settore energetico, dovranno soddisfare le richieste del governo nazionale, regionale e locale, così come i gruppi militanti. Questo aumenta le probabilità che l’instabilità politica continuerà a ostacolare la capacità della Libia di sviluppare ulteriormente le proprie risorse naturali.