LIBANO. Senza denaro, si torna a barattare e scambiare beni e servizi

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Il Libano torna al baratto, vista la pressoché totale assenza di denaro contante e la diffusa impossibilità di poter acquistare beni di prima necessità.

Decine di migliaia di persone in tutto lo spettro sociale hanno perso il lavoro o parte del loro reddito a causa della peggiore crisi economica del Libano degli ultimi decenni. Quella maggiormente colpita è la classe media che fino a poco tempo fa poteva fare beneficenza e che oggi è stata completamente spazzata via dalla crisi.

Mentre la sterlina libanese è precipitata ai minimi storici, molti sono tornati alle transazioni non in contanti per entrare in possesso di beni di vitale importanza, ora proibitivamente costosi al supermercato. riporta The National. Anche se la valuta libanese è ufficialmente agganciata a 1.507 sterline al dollaro, la carenza di banconote ha visto il tasso di cambio scendere a più di 8.000 sul mercato nero. Le banche libanesi hanno, inoltre, limitato i prelievi di contanti da novembre.

Su Facebook, un gruppo chiamato “Libano baratti” ha attirato 12.000 utenti in sole due settimane.

I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 72% dall’autunno, dice l’Associazione non governativa per la tutela dei consumatori.

Operatori umanitari e volontari dicono che le famiglie un tempo benestanti stanno ora lottando per poter avere da mangiare, per non parlare poi di potersi curare se malate. Gli economisti, infatti, parlano della scomparsa totale della classe media, riporta Agence France Press.

Alla fine dello scorso anno è stata creata anche una seconda pagina chiamata “Libantroc” per il baratto, che ora conta 50.000 utenti.

Ma anche se è stata aperta per barattare le cose, oggi molti utenti la usano semplicemente per cercare aiuto. Alcuni sono stati improvvisamente costretti a dormire per strada e hanno usato la pagina per trovare un rifugio o chiedere aiuto per pagare l’affitto.

La crisi economica ha fatto sprofondare il 45 per cento della popolazione nella povertà, secondo le stime ufficiali.

Graziella Giangiulio