Sostiene Nasrallah…

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LIBANO – Beirut 26/05/2014. Celebrata ieri in Libano la Festa della Liberazione e della Resistenza.

Siamo al 14° anniversario della Liberazione del sud del Paese dall’occupazione israeliana, era il 25 maggio del 2000 quando l’esercito nemico si ritirò in tutta fretta dai territori libanesi del sud e della Bekaa Occidentale per il potente intervento delle milizie di Hezbollah.
Per Israele si è trattato della più grave sconfitta militare inferta da un avversario numericamente inferiore, che però dimostrò che tecnicamente e organizzativamente era in grado di fermare un esercito considerato quasi invincibile in Medio Oriente. Questo ritiro è considerata una vittoria per tutto il popolo libanese, Hezbollah ogni anno da quella data organizza una grande manifestazione celebrativa, quest’anno ha avuto luogo nella città di Bint Jbeil, è intervenuto in video messaggio per questioni di sicurezza il segretario generale di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah. Come sempre la sua enfasi e le sue grandi qualità di oratoria, ma in particolare il suo grande carisma riscuotono un seguito e una fedeltà, da parte della sua gente, straordinarie. Nel discorso di ieri ha affermato che l’asse della resistenza sconfiggerà il progetto di Israele nella regione, sottolineando che il partito ha intensificato la prontezza militare per fronteggiare ogni possibile ulteriore intervento. Ha poi sottolineato che la vittoria del 25 maggio ha significati storici e gloriosi per la caduta del piano del ‘Grande Israele’ e che questa vittoria del popolo del Libano non si può ridurre a qualcosa di partigiano o settario.
Per comprendere meglio il ruolo di questo partito politico che gode di un seguito straordinario, dotato della sua propria milizia che continua ad essere temuto dal suo principale nemico nonostante la sua superiorità numerica, è necessario inoltrarsi nelle ragioni che determinano il forte attaccamento del popolo al suo leader e alla causa. Ed è proprio dal riscorso di Sayyed Nasrallah che possiamo trarre le risposte alle tante domande. Dall’inizio ha elogiato e glorificato gli enormi sacrifici dei libanesi che hanno offerto i giovani delle loro famiglie, il denaro così come la sicurezza, ma anche tutte le fazioni della resistenza e l’esercito libanese perché tutti hanno contribuito alla vittoria. Ha apprezzato anche il ruolo dell’esercito siriano e delle fazioni palestinesi “Dobbiamo promuovere la cultura della speranza per il futuro e la fiducia in Dio, nella vittoria e nel nostro popolo. Questa cultura di volontà e intenzione ci ha permesso di raggiungere tutte i trionfi, compreso quello di maggio 2000, il ritiro delle truppe di occupazione israeliane da Gaza nel 2005, la vittoria del 2006, l’inamovibilità di Gaza contro le aggressioni israeliane, nonostante la superiorità del suo esercito nel 2008”.
Ha poi commentato la moralità e l’essenza culturale di Hezbollah, ha detto che il partito rappresenta un grande esempio per l’islam, ben diverso da quello mostrato dai gruppi terroristici che combattono in Siria «Purtroppo, oggi si cercando l’idea dell’Islam nella morte per uccisione, nella crudeltà o scavando le tombe, distruggendo santuari, emettendo condanne a morte per divergenze politiche. Questo è un crimine contro l’islam, è un tradimento».
La resistenza ha conservato e migliorato il suo potere di deterrenza, riguardo al nemico israeliano. Il segretario ha detto che a causa della loro superiorità militare, il governo deve adottare questa strategia per proteggere il paese contro eventuali aggressioni, rimarcando l’importanza del ruolo dell’esercito libanese. Ha aggiunto che le violazioni israeliane al confine libano-palestinese sono aumentate e ciò mostra il fastidio di Israele e la paura delle attività della vita quotidiana libanese alle frontiere. Sayyed Nasrallah ha affermato che Hezbollah non accetterà alcuna aggressione sionista contro i cittadini libanesi ai propri confini.
Riguardo alla crisi siriana voluto mostrare che gli eventi dell’anno scorso in Siria avvalorano la correttezza delle prese di posizione in merito all’intervento del partito «Hezbollah sostiene la Siria, le fazioni della resistenza palestinese, e mi domando come il partito potrebbe non difendere questi punti di forza, quando è consentito ai coloni sionisti, provenienti da tutto il mondo, di occupare la Palestina per il bene dei loro miti». Secondo lui il progetto occidentale mira a dividere la Siria e infatti i terroristi, che fanno capo a moltissimi gruppi di diversa provenienza, sono giunti da tutto il mondo per fornire il sostegno politico e finanziario per distruggere la Siria e l’asse della resistenza che minaccia l’entità sionista. “L’Occidente ha impiegato questi terroristi per distruggere la Siria, ma ha scoperto che la Siria e la resistenza non sono caduti, anzi ora questi gruppi hanno iniziato a rappresentare un grande pericolo che rischia di compromettere la sicurezza europea”. Sayyed Nasrallah ha continuato a evidenziare come i gruppi terroristici in Siria, oltre a distribuire terrore vogliono fermare il processo di rinnovamento e stanno cercando di impedire ai siriani di partecipare alle prossime elezioni presidenziali. Secondo lui la guerra contro la Siria è una nuova versione del 2006 contro l’asse della resistenza nel contesto del progetto “Nuovo Medio Oriente”, ma la Siria e i suoi alleati sconfiggeranno questo progetto. Ci sarà un momento in cui tutti, compresi i paesi che hanno appoggiato i gruppi terroristici, ringrazieranno la Siria per la sua fermezza che protegge la regione e il mondo dalle atrocità terroristiche.
Il segretario di Hezbollah ha poi annunciato che il suo partito sostiene l’elezione del nuovo presidente libanese e si augura che possa essere nominato al più presto e ha invitato tutte le fazioni politiche a facilitare il processo democratico per garantire la sicurezza nazionale. Ha rivelato che movimento 14 marzo contesta la candidatura di qualsiasi serio candidato e accusa il gruppo di cercare di estendere la durata della permanenza del presidente Michel Sleiman. Secondo lui c’è ancora una possibilità di giungere ad un accordo e ha messo in risalto che Hezbollah non ha bisogno di un presidente per difende la resistenza, ma solo di qualcuno che non pugnala alle spalle o che cospira contro di essa.
«Hezbollah difende il popolo, lo Stato e l’intero paese, Hezbollah si fida delle proprie capacità e andrà sempre incontro alle sfide che gli vengono imposte al fine di mantenersi vittorioso, nonostante la minacce israeliane», così ha concluso Sayyed Nasrallah. Parole che mostrano sempre sicurezza sulla propria forza e capacità, determinazione e spirito di servizio e sacrificio. Difficile capire sino in fondo le ragioni di questo partito ma i principi potrebbero essere condivisibili e attraverso questo discorso è facile comprendere il motivo del loro successo, che non è solo da ricercarsi nel potere delle armi ma in quel grande senso di appartenenza, della motivazione e del desiderio di autodeterminazione, libero da ingerenze straniere.
Quest’anno la ricorrenza è stata festeggiata anche in Italia a Como organizzata dalla Associazione Assirat alla presenza del Generale Amine M. Htaite e il Console del Libano Walid Haydar. Nulla di paragonabile alla enorme organizzazione che ogni anno si svolge nel paese ma che vuole essere un segno di appartenenza della comunità, molti dei quali hanno acquisito la nazionalità italiana, alle proprie radici. Il generale nel suo intervento ha toccato punti importanti della causa e sulla politica interna che il partito Hezbollah conduce nel paese.