Le riforme incomplete di Cuba

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CUBA – Havana 18/4/13. Le parti più complesse e importanti del piano di riforma avviato a Cuba per aggiornare il suo modello economico socialista devono ancora esserci, ha fatto sapere il il partito dalle colonne del quotidiano comunista Granma.

«Nonostante i risultati, non siamo soddisfatti. I compiti che rimangono davanti a noi sono i più complessi, quelli con maggiore importanza e impatto» si sottolinea nell’editoriale di Granma. Il quotidiano ufficiale ha dedicato una pagina intera ad una analisi degli accordi raggiunti al 6° Congresso del Partito Comunista dell’aprile 2011, in cui è stato ratificato il piano economico intrapreso dal presidente Raul Castro per “aggiornare” il socialismo cubano. Il pacchetto include l’espansione delle possibilità di lavoro autonomo e di creazione di piccole imprese, tra le altre misure previste. «Il paese si è mosso in questi 24 mesi al ritmo delle richieste provenienti da questi accordi» afferma Granma. Il quotidiano ha sottolineato tutto ciò che no è stato portato avanti e citato i progressi nella revisione e nella modifica di diverse leggi, la ristrutturazione di ministeri e di enti amministrativi cui si aggiungono i cambiamenti nella politica bancaria.

Altre misure sono state realizzate attraverso una riforma fiscale e la possibilità di poter emigrare e l’autorizzazione ai privati di acquistare e vendere automobili e case.