La Comunità dell’Africa Orientale verso la moneta unica

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Le Autorità di regolamentazione del settore bancario della Comunità dell’Africa orientale (EAC) stanno armonizzando le regole di vigilanza con l’obiettivo di arrivare all’unione monetaria.

Il Governatore della Banca Centrale de Kenya, Njuguna Ndung’u mercoledì scorso ha riferito che il processo di unione monetaria è a buon punto, ha individuato gli aspetti fondamentali di divergenza dei cinque paesi membri.

Il primo passo dell’EAC è armonizzare le regole e le prassi di vigilanza, mentre il benchmarking sarà tarato agli standard globali. «Questo non solo per favorire l’integrazione, ma anche per posizionare la regione come centro finanziario internazionale», ha detto il governatore Ndung’u. Il progetto di unificazione monetaria, nel suo complesso, seguirà criteri di convergenza basati sulle migliori pratiche internazionali, nonché un feedback dagli operatori internazionali dei settori bancari.

Tra i punti di divergenza, ha spiegato sempre il governatore, il capitale minimo richiesto, la struttura azionaria e requisiti di licenza. Requisiti che consentiranno alle banche di operare contestualmente in tutta la regione.

«Kenya, Uganda e Tanzania hanno già compiuto notevoli progressi nell’integrazione dei loro sistemi di trasferimento di fondi in “real-time gross”, ha detto la Banca Mondiale in un rapporto recentemente pubblicato sull’integrazione EAC». «Ruanda e Burundi, tuttavia, sono in ritardo».

EAC punta all’unione monetaria e l’introduzione di una moneta unica in seguito al lancio dell’unione doganale e del mercato comune. Il termine, l’attuazione della moneta unica, è fissato a dicembre di quest’anno, ma i paesi stanno ancora negoziando il protocollo, per ora l’accordo è stato raggiunto solo su 49 degli 86 articoli totali.

I regolatori dei mercati dei capitali dei cinque paesi sono coinvolti, sin dal 1997, anche nella creazione, nel quadro di una politica comune dell’Africa orientale, di una Autorità per regolamentazione dei valori mobiliari (EASRA).