L’Ue ritarda la missione in Mali

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IRLANDA – Dublino. L’Unione europea ha confermato il 13 febbraio che ritarderà l’inizio della missione di formazione militare dell’esercito del Mali prevista da febbraio ad aprile, a causa della mancanza di truppe e risorse per svolgerla. «Abbiamo ancora bisogno di completare il processo di costituzione della forza», ha detto il vice segretario generale del Servizio per l’azione esterna europea, Maciej Popowski, a seguito di una due giorni di riunione informale dei ministri della difesa dell’Ue a Dublino. Nonostante questa situazione, Popowski ha sottolineato l’imminente lancio della missione e si è detto fiducioso che la formazione di soldati maliani potrà iniziare ai primi di aprile.

Il governo francese ha inviato un contingente militare in Mali l’11 gennaio, motivando l’invio con motivi umanitari e con la lotta al terrorismo, che ha avuto l’approvazione degli Stati Uniti, dai suoi partner europei e dai 15 membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Al di là della retorica, il sostegno di Parigi e dei suoi alleati per Bakamo potrebbe rispondere ad interessi economici legati alle abbondanti risorse minerarie ed energetiche, soprattutto uranio, del Mali.

I ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno dato il via libera a fine gennaio alla creazione di una missione militare europea per addestrare 3.000 soldati delle forze militari maliane, a cui sono stati destinati 12,3 milioni di euro.