KAZAKHSTAN. Sì alla regolamentazione della compravendita di armi 

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Prosegue la marcia del tratto delle armi convenzionali ATT che va a regolamentare il commercio internazionali di armi. Il 31 ottobre ha raccolto il nullaosta da parte del Kazakistan. A ratificare il trattato, il presidente stesso del Kazakistan Nursultan Nazarbayev. 

Il trattato è stato negoziato a New York in una conferenza globale sotto l’egida delle Nazioni Unite (ONU) dal 2 al 27 luglio 2012. Poiché non è stato possibile raggiungere un accordo su un testo finale, si è rimandato a una seconda conferenza 18 e 28 marzo 2013. Il 2 aprile 2013 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato l’ATT.

Il trattato è entrato in vigore di fatto il 24 dicembre 2014. Ed al momento sono solo 92 i Paesi che hanno ratificato il trattato mente per 41 Stati c’è stata la firma  ma non la ratifica. L’ATT è un tentativo di regolamentare il commercio internazionale delle armi convenzionali al fine di contribuire alla pace internazionale e regionale; riducendo la sofferenza umana; e promuovendo la cooperazione, la trasparenza e l’azione responsabile da e tra gli Stati.

Ed è proprio in tema di trasparenza che si riscontrano i primi ostacoli: il commercio internazionale delle armi è stato stimato intorno ai 70 miliardi di dollari l’anno. Ma, secondo i dati del 2014 del Sipri Arms Transfers Database di Stoccolma, il valore mondiale delle armi stimate, difficile avere un elenco preciso del venduto e comprato, si legge nella nota introduttiva del rapporto, in ogni parte del mondo ammontava a almeno 94,5 miliardi di dollari. 

Non solo. Sempre in base a un documento pubblicato sul sito del Sipri si apprende che il numero di Paesi che segnalano lo stato di fatto del patrimonio delle armi, della spesa militare, è bassissimo. Tra questi Paesi, per esempio, quelli dell’Africa subsahariana che, però, ha cominciato a pubblicare alcuni articoli in merito alla spesa militare. Nel 2017, per esempio, su 193 Paesi Paesi membri solo 41 hanno consegnato una relazione in merito. Per tornare come esempio ai Paesi dell’Africa subsahariana, per fortuna dei 49 paesi: 34 hanno pubblicati documenti ufficiali sui bilanci sui loro siti web del Ministero delle Finanze (MOF), e purtroppo vi sono 8 paesi che non hanno informazioni sui rispettivi siti di governo (MOF o altri) e 7 non dispongono di un sito ufficiale del MOF. 

La strada dell’ATT dunque è tutt’altro che in discesa ma la sigla del Kazakhstan fa pensare che nuove sensibilità in materia di regolamentazione delle armi convenzionali sta emergendo.

Anna Lotti